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COMUNICATO STAMPA 05/04/2011
"ANCHE I DIRETTORI PENITENZIARI AIUTANO LA COMUNITA' DI S. EGIDIO"


Il giorno 30 marzo, alle ore 16.00, presso la Cappella della Casa Circondariale di Trieste, i rappresentanti della Comunità di S.Egidio (dr.ssa MARANGONI, dr. BARONI ed altri) hanno illustrato alle persone detenute ospiti del Coroneo ed agli operatori penitenziari, la disumana condizione in cui versano migliaia di uomini, donne e bambini all'interno delle carceri africane, in particolare nel Centro-Africa e nel Corno d'Africa.

La Comunità di S. Egidio ha chiesto un aiuto alle persone detenute nelle carceri italiane affinchè, nonostante le note difficoltà in cui le stesse vivono, a motivo del gravissimo sovraffollamento degli istituti, mostrassero una qualche umana generosità verso quanti si trovino in condizioni ancora più disumanizzanti e degradanti.

I "poveri" che aiutano altri "poveri"..., l'omopatia della pena...

Le detenute ed i detenuti, di origine italiana e straniera, che hanno partecipato all'incontro si sono mostrati attenti e sensibili verso i loro compagni africani, molto più sfortunati, posto che in Italia, nonostante tutto, non manca una umana attenzione verso chi è prigioniero nelle patrie galere ed i riti processuali sono trasparenti.

Nell'occasione, quale segretario nazionale del SI.DI.PE., in accordo con la Segreteria Nazionale, sono stato autorizzato a versare la somma simbolica di €. 200,00 a favore della Comunità di S.Egidio, nella convinzione comune che l'opera svolta dalla stessa contribuisce, grandemente, ad umanizzare le carceri italiane, riducendo significativamente la conflittualità tra gli stessi detenuti ed inducendoli, attraverso un processo di responsabilizzazione, ad atteggiamenti di maggiore disponibilità verso gli operatori penitenziari, migliorando così il clima all'interno degli istituti penitenziari.

Il SI.DI.PE., infatti, ritiene che quanto viene ogni giorno donato in termini di ascolto e disponibilità da parte delle tantissime migliaia di volontari e dalle numerose ONG e ONLUS , all'interno dei circuiti penitenziari, costituisca una intelligente forma di sussidiarietà capace di contribuire alla umanizzazione delle carceri ed all'alleggerimento del carico di lavoro e di responsabilità che grava, pesantemente e pericolosamente, su tutti gli operatori penitenziari italiani.

Di questo i Direttori del SI.DI.PE. sono grati non solo alla Comunità di S. Egidio ma anche a tutte le altre realtà presenti.

Per opportuna conoscenza e divulgazione, confidando nella pubblicazione, si trasmette anche la locandina della Campagna "Liberare i prigionieri d'Africa".

Si leggerà come molti muoiano di stenti, fame, di mancanza d'igiene e di cure mediche.
Il Segretario Nazionale del SI.DI.PE.
dr. Enrico SBRIGLIA

 

 

 

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rassegna stampa su www.studiocataldi.it