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COMUNICATO STAMPA | 20/04/2011 |
“IL PREFETTO DI FIRENZE CONVOCA IL SI.DI.PE. – IL DAP CONTINUA AD ESSERE LATITANTE – LE CARCERI RISCHIANO IL COLLASSO” |
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ANCORA UNA VOLTA, QUESTA MATTINA, ABBIAMO DOVUTO CONSTATARE L’ASSENZA DI OGNI IDEAZIONE DA PARTE DEL DIPARTIMENTO DELL’AMM.NE PENITENZIARIA CHE, CONVOCATO DAL PREFETTO DI FIRENZE, INSIEME CON IL SI.DI.PE. (DELEGAZIONE COSTITUITA DAL SEGRETARIO NAZIONALE, ENRICO SBRIGLIA, IL SEGRETARIO NAZIONALE VICARIO, ROSARIO TORTORELLA, IL COORDINATORE REGIONALE DELLA TOSCANA, AMATO GESUMINO DESSI’), PER L’APPROFONDIMENTO DELLE GRAVI PROBLEMATICHE DENUNCIATE DA QUESTA O.S. E DELLA CONSEGUENTE INIZIATIVA DI SCIOPERO DI 30 GIORNI INDETTO PER LA REGIONE TOSCANA, NON SOLO NON SI E’ PRESENTATO, MA HA CONFERITO UNA DELEGA AL PROVVEDITORE REGIONALE, DI FATTO PRIVA DI OGNI CONTENUTO.
TALE LATITANZA NON E’ PASSATA INOSSERVATA NEMMENO ALLA PREFETTURA, COMPROVANDO IL COMPORTAMENTO MIOPE E L’ASSENZA DI OGNI STRATEGIA DA PARTE DEL DIPARTIMENTO, NEL TENTARE DI SUPERARE, CONCRETAMENTE, L’EMERGENZA DELLE CARCERI.
NON SI PUO’, INFATTI, AFFRONTARE L’EMERGENZA CARCERI MANTENENDO L’UNICA CLASSE DIRIGENTE “OPERATIVA” SENZA CONTRATTO, SOTTOPAGATA, CON CARENZA D’ORGANICO: IN TOSCANA, OGNI DIRIGENTE PENITENZIARIO GOVERNA, MEDIAMENTE, DUE ISTITUTI O SERVIZI PENITENZIARI.
IN QUESTA SITUAZIONE LA RICHIESTA DI SICUREZZA DEI CITTADINI, LE RISPOSTE ALLE LEGITTIME ISTANZE DEI DETENUTI, L’ATTENZIONE DA RIVOLGERE AI DIRITTI DEL PERSONALE, RIMANGONO, INEVITABILMENTE LETTERA MORTA, AL DI LA’ DEI VUOTI PROCLAMI DELL’AMMINISTRAZIONE SULLA FINE DELL’EMERGENZA CARCERI.
I DIRIGENTI PENITENZIARI SONO BEN CONSAPEVOLI, PERCHE’ IN PRIMA LINEA, CHE LA SITUAZIONE POTREBBE ESPLODERE IN TUTTA LA SUA DRAMMATICITA’ E VIOLENZA.
PER QUESTO HANNO DECISO DI DENUNCIARE LE RESPONSABILITA’ DEL DIPARTIMENTO E DEL GOVERNO, ASTENENDOSI PER 30 GIORNI DALL’EFFETTUAZIONE DELLE PRESTAZIONI STRAORDINARIE, PERLALTRO NON PAGATE, RITIRANDO OGNI DELEGA DI FUNZIONI AI CAPIAREA E COMANDANTI DI REPARTO, LE QUALI, SE PRIVE DI PERIODICA VERIFICA E CONTROLLO DEI DELEGANTI, IMPOSSIBILI DA FARSI ESCLUSIVAMENTE “A DISTANZA”, RAPPRESENTANO UNA PATOLOGIA DELL’OPERARE AMM.VO ED UNA FORZATURA DELLE NORME; INOLTRE, TRA LE ALTRE AZIONI CHE SARANNO PERFETTAMENTE ELENCATE IN APPOSITO DIVERSO DOCUMENTO, NON PARTECIPERANNO AD ALCUNA ATTIVITA’ DI FORMAZIONE E/O COMUNQUE FUORI SEDE, OVE NON SIANO STANZIATI I FONDI PER LE TRASFERTE (PERCHE’ STANCHI DI ANTICIPARE LE SPESE CON RISORSE PROPRIE), NONCHE’ NON SVOLGERANNO ALCUN ALTRO INCARICO DIVERSO DALLA DIREZIONE ORDINARIA DI UN ISTITUTO O SERVIZIO PENITENZIARIO.
LO SCIOPERO PROMOSSO NELLA REGIONE TOSCANA, CHE SPIEGA IL MOTIVO DELLA CONVOCAZIONE DA PARTE DEL PREFETTO DI FIRENZE, RAPPRESENTA IL PRIMO DI ALTRI CHE, IN ASSENZA DI CONCRETE RISPOSTE DA PARTE DEL GOVERNO, SARANNO POSTI IN ESSERE NEL RESTO D’ITALIA.
ALLA DOMANDA POSTACI DALLA PREFETTURA SU QUALI SOLUZIONI, A BREVE, POTESSERO SUGGERIRSI, ABBIAMO RISPOSTO CHIEDENDO: 1. L’INSERIMENTO DELLA QUESTIONE DEL CONTRATTO DEI DIRIGENTI PENITENZIARI IN SEDE DI CONVERSIONE DEL D.L. del 28 Marzo 2011 , n. 27 “Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;2. IL RICONOSCIMENTO DI UNA APPOSITA INDENNITA’ PER I DIRIGENTI CHE COPRANO UNA PLURALITA’ D’INCARICHI, DA DEFINIRSI, IN ATTESA CHE SI PERVENGA AL CONTRATTO DI LAVORO; 3. LA STIPULA DELL’ASSICURAZIONE DI RESPONSABILITA’ CIVILE, COME PREVISTO DALLA L. 154/2005, ART. 1, LETT. H); 4. LA CONCRETA ED IMMEDIATA ATTUAZIONE DELLA RICOSTRUZIONE DELLA CARRIERA DEI DIRIGENTI PENITENZIARI EX ART. 28 DEL DLGS. N. 63/2006 5. L’INDIZIONE DI NUOVI CONCORSI DI DIRIGENTI PENITENZIARI, POSTO CHE L’ULTIMO RISALE AD OLTRE 15 ANNI FA.
ATTUALMENTE LA DIRIGENZA PENITENZIARIA, COSTITUITA DA POCHISSIME CENTINAIA DI UNITA’, MESE PER MESE RIDOTTE DAI PENSIONAMENTI, GESTISCE, CONCRETAMENTE E QUOTIDIANAMENTE, CIRCA 70 MILA DETENUTI E 19 MILA PERSONE SOTTOPOSTE A MISURE ALTERNATIVE ALLA PENA. NELLA SOLA REGIONE TOSCANA MANCANO BEN 19 DIRIGENTI CHE SVOLGANO LA FUNZIONE DI DIRETTORI NELLE CARCERI, NEGLI UEPE E PRESSO IL PROVVEDITORATO, COSTRINGENDO LE COLLEGHE ED I COLLEGHI A CONDIZIONI DI LAVORO E DI STRESS INIMMAGINABILI AUMENTANDONE I GIA’ NON POCHI RISCHI PROFESSIONALI. INVITIAMO GLI ORGANI D’INFORMAZIONE AD ACCENDERE E NON SPEGNERE I RIFLETTORI SULLA TRAGICA RAPPRESENTAZIONE DI UN SISTEMA PENITENZIARIO ABBANDONATO A SE STESSO E LA CUI, IRRAGIONEVOLE, RISPOSTA DEL GOVERNO E’ RAPPRESENTATA NON DA NUOVE POLITICHE DELLA SICUREZZA, CHE TENDANO AD ALLEGGERIRE IL CODICE PENALE, AD INTRODURRE PER DAVVERO MISURE ALTERNATIVE ALLA PENA, DIVERSE DALLA ONEROSA DETENZIONE, MA ESCLUSIVAMENTE QUELLA DI REALIZZARE NUOVE COSTOSE CARCERI, SENZA OVVIAMENTE PENSARE DI ASSUMERE ALTRO PERSONALE IN MISURA CORRISONDENTE. INSOMMA, AL GOVERNO INTERESSA “REALIZZARE NAVI” PIUTTOSTO CHE TRACCIARE LE ROTTE… |
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LA SEGRETERIA NAZIONALE | |