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COMUNICATO | 15/06/2011 |
“I DIRETTORI DELLE CARCERI E DEGLI UEPE SONO OSTAGGI NELLE MANI DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA” |
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E’ PROSSIMA LA SCADENZA CHE, INSIEME ALLE ALTRE OO.SS. DELLA DIRIGENZA PENITENZIARIA, AVEVAMO INDICATO AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ED AI DICASTERI (MEF-FUNZIONE PUBBLICA) INTERESSATI PER UN INCONTRO, FINALIZZATO ALL’APERTURA DEL TAVOLO CONTRATTUALE, ALLO SCOPO DI AFFRONTARE LE NUMEROSE PROBLEMATICHE CHE IMPRIGIONANO LA CATEGORIA. ANCORA UNA VOLTA ABBIAMO MOSTRATO RAGIONEVOLEZZA E SENSO DELLO STATO, CERCANDO DI NON ACUIRE LA DRAMMATICITA’ DELLA DIFFICILE SITUZIONE CHE STIAMO SUBENDO, MA E’ VALSO A NULLA ! IL DISEGNO PERSEGUITO DALLA PARTE PUBBLICA SEMBRA ORMAI EVIDENTE E ALLARMANTE: VOGLIONO DI FATTO CANCELLARCI, FARCI SPARIRE. I DIRETTORI PENITENZIARI E DI UEPE FORSE SONO UN INGOMBRO: NON SI FANNO OMOLOGARE, SI PERMETTONO DI CONTRADDIRE E, CONTESTANDO IL DAP ED IL SUO STATO MAGGIORE, MOSTRANO DI NON ACCETTARE L’IDEA DELLO SBILANCIAMENTO UNIDIREZIONALE PER UN NUOVO “SISTEMA” PENITENZIARIO APPIATTITO SULL’ICONA DELL’UNIFORME (SIGNIFICATIVE SONO LE RECENTI FOTO DEL CAPO DEL DAP CHE INDOSSA CAPI DI VESTIARIO DELLA POLIZIA PENITENZIARIA), NON SI PIEGANO AL FATTO CHE “OCCORRA TENERE IN DEBITO CONTO LA MAGGIORITARIA PRESENZA DI POLIZIA PENITENZIARIA” (RICHIAMANDO LE PAROLE DEL DOTT. TURRINI VITA, NEL CORSO DI UN INCONTRO CON I DIRETTORI A TRENTO), E QUINDI DELLA INEVITABILE FORZA DI ATTRAZIONE DI UNA COMPONENTE SULLE ALTRE FIGURE, LAICHE, PROFESSIONALI. VANAMENTE PROVIAMO A SPIEGARE CHE “LA COMPLICANZA” DEL SISTEMA PENITENZIARIO NON E’ CASUALE E NON SEMPRE TUTTO PUO’ ESSERE RIDOTTO A SEMPLIFICAZIONE. I DIRETTORI SONO STATI POSTI AL CENTRO DEL SISTEMA NON PER ERRORE, MA PERCHE’ DEVONO COSTITUIRE IL PUNTO D’INCONTRO TRA LE DIVERSE ESIGENZE ISTITUZIONALI CHE DA SEMPRE DEVONO TROVARE BILANCIAMENTO PER NON CONTRAPPORSI: SICUREZZA E TRATTAMENTO. QUI INVECE PARE SI STIA CERCANDO DI TRASFIGURARE IL SISTEMA, RIEMPENDOLO SOLO DI IPOCRITI ENUNCIATI E DISATTENDENDO LE NORME PENITENZIARIE E QUELLE STRUMENTALI ED ORGANIZZATIVE, RIVOLTE AI DIRIGENTI D’ISTITUTO E DI UEPE (LEGGE MEDURI E DLGS. 63/2006). ADDIRITTURA VIENE AUTOREVOLEMENTE SUGGERITO DI GUARDARE ED EMULARE ALTRE ESPERIENZE DI PAESI VICINI: LA FRANCIA, OPPURE LA NORVEGIA, ETC., MOSTRANDO DI NON AVERE MEMORIA E RISPETTO VERSO UNA LUNGA STORIA DI CULTURA PENITENZIARIA ITALIANA (QUANTOMENO DA BECCARIA A GOZZINI). D’ALTRONDE LE AZIONI POLITICO-AMMINISTRATIVE DAVANTI AI NOSTRI OCCHI SONO ESPLICITE: 1. MENTRE OGNI ANNO VENGONO BANDITI I CONCORSI PER MAGISTRATI E PER ALTRE CATEGORIE DELLO STATO, TANTO NON AVVIENE PER DIRIGENTI PENITENZIARI; 2. MENTRE VENGONO BANDITI CONCORSI PER COMMISSARI DI POLIZIA PENITENZIARIA, PER ISPETTORI, PER SOVRINTENDENTI E AGENTI, ALTRETTANTO NON AVVIENE PER LE ALTRE FIGURE PROFESSIONALI PENITENZIARIE ; 3. I DIRIGENTI PENITENZIARI D’ISTITUTO E DI UEPE, IDEM I REGGENTI UEPE, DOPO ESSERSI SPESI UNA VITA PER DARE LUSTRO ALL’AMMINISTRAZIONE, VANNO IN PENSIONE NELL’ASSOLUTA INDIFFERENZA E NESSUNO DIRIGENTE COPRIRA’ LE VORAGINI NEI RELATIVI ORGANICI; 4. SI CHIACCHERA DI COSTRUIRE NUOVE CARCERI, MENTRE PREVALE, STRISCIANTE LA CULTURA DELL’APPARATO REPRESSIVO E DEL CONTROLLO: NULLA SI FA PER RIMPOLPARE GLI ORGANICI DI EDUCATORI, DI ASSISTENTI SOCIALI, DI CONTABILI, DI PSICOLOGI, PER NON PARLARE DELLA MANCATA PREVISIONE DI INTERPRETI, DI MEDIATORI CULTURALI, DI CAPI D’ARTE, ETC.; IL PASSAGGIO DELLA SANITA’ PENITENZIARIA A QUELLA REGIONALE E’, PRESSOCCHE’ DAPPERTUTTO, UN FALLIMENTO E QUELLI CHE LO PROPIZIARONO SONO TUTTI AL LORO POSTO O FANNO ULTERIORE CARRIERA, DISCETTANDO SULL’EFFIMERO PENITENZIARIO; 5. NON SI AVVIA ALCUN TAVOLO NEGOZIALE PER IL PRIMO CONTRATTO DI LAVORO DEI DIRIGENTI PENITENZIARI, NONOSTANTE SIANO GIA’ DECORSI QUASI SEI ANNI DI TOTALE VUOTO NORMATIVO, UTILE SOLO PER CONSENTIRE ALL’AMMINISTRAZIONE CENTRALE DI APPLICARE REGOLE ASSOLUTAMENTE ARBITRARIE, ATTRAVERSO IL RICHIAMO ANALOGICO DI QUESTA O QUELLA NORMA, DEL COMPARTO SICUREZZA O DEL COMPARTO MINISTERI, SPESSO AD USUM DELPHINI, E SEMPRE PER APPLICARE TRATTAMENTI IN PEIUS AI DIRIGENTI PENITENZIARI; 6. SONO NEGATI SISTEMATICAMENTE I DIRITTI SINDACALI ED IL SISTEMA DELLE REGOLE, GIUNGENDO A NON RICONOSCERE LA MAGGIORE RAPPRESENTATIVITA’ DEL SI.DI.PE., IL SINDACATO STORICO DEI DIRETTORI PENITENZIARI, CHE SEMPRE E’ STATO ED E’ IL PIU’ NUMEROSO, FIN DALLA RIFORMA DEL 2005, COSTRINGENDOLO AD ADIRE LE VIE LEGALI; 7. SI NEGA L’APPLICAZIONE PUNTUALE DELL’ART. 28 DEL DLGS. 63/2006. NEL FRATTEMPO PERO’ SIAMO UN’AMMINISTRAZIONE CHE HA IL MAGGIOR NUMERO DI UFFICIALI GENERALI SENZA ESERCITO, SONO I TANTI SOTTOTENENTI DEL DISCIOLTO CORPO DEGLI AGENTI DI CUSTODIA CHE, SULLA SCORTA DI AUTOMATISMI, ARRIVERRANO TUTTI A FREGIARSI DELLA GRECA: ESSI NON ENTRERANNO MAI NELLE CARCERI, NON FARANNO MAI I COMANDANTI NEGLI ISTITUTI, NON FARANNO TRADUZIONI A BORDO DI SCASSATI MEZZI, PER LORO E PER TANTI ALTRI VI SONO LE FIAMMANTI BMW, LE JAGUYAR, ETC.; EPPURE NESSUNO SI SCANDALIZZA, MENTRE I SOLDI NON SI TROVANO PER RICOSTRUIRE ALMENO LE NOSTRE SCASSATE CARRIERE DI NOTTI INSONNNI, DI GRATE, DI CELLE, DI SUICIDI, DI SOFFERENZA, DOPO CHE HANNO TENTATO DI DISTRUGGERE LA NOSTRA IDENTITA’ PROFESSIONALE. VEDIAMO TANTI MAGISTRATI COLLOCATI FUORI RUOLO CHE ABBANDONANO I LUOGHI DI GIUSTIZIA SOTTRAENDO I POSTI DI FUNZIONE AI DIRIGENTI PENITENZIARI PRESSO IL DAP, ASSISTIAMO PURE ALLA FUGA DI TANTI DIRIGENTI PENITENZIARI CHE VENGONO SOTTRATTI ALLE CARCERI PER IMPLEMENTARE I GIA’ PINGUI ORGANICI DIPARTIMENTALI ED I PROVVEDITORATI, VEDIAMO ASSIEPARSI TANTI GIOVANI COMMISSARI DI POLIZIA PENITENZIARIA CHE VOGLIONO IMITARE “I GENERALI”, NEGLI ANFRATTI DEL DAP, IMPEGNATI NELLA RICERCA E NELLO STUDIO DEL NULLA, E DEI PROVVEDITORATI, OPPURE DI ALTRE AMMINISTRAZIONI CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON IL PERICOLOSO, CALDO, SANGUIGNO FRONTE PENITENZIARIO. E’ IL MOMENTO DI DIRE BASTA, CON FORZA, CON DIGNITA’, CON PASSIONE CIVILE, PER SALVARE UN PEZZO DI DEMOCRAZIA, DI COSTITUZIONE, DI SOCIETA’ CIVILE CHE CREDE ANCORA NELL’ESECUZIONE PENALE, CHE CREDE NEL RECUPERO E NELLA SICUREZZA DURATURA E NON IN QUELLA CHE ESALTA ESCLUSIVAMENTE LA FORZA, RABBIOSA ED OPACA, IMBARABARENDO LE COMUNITA’ PENITENZIARE. SEMPRE DI PIU’ GLI APPARTENENTI AL CORPO DELLA POLIZIA PENITENZIARIA CHE OPERANO NELLE CARCERI MOSTRANO UGUALE INQUIETUDINE E PREOCCUPAZIONE: ESSI SANNO COME SIA PREFERIBILE UNA DIREZIONE IMPARZIALE, SUPER PARTES; COMPRENDONO CHE LE DIFFICOLTA’ NELLA GESTIONE SONO CONSEGUENTI ESCLUSIVAMENTE ALLE DEFICIENZE DI ORGANICO ED ALL’ASSENZA DI RISORSE CHE SI SOFFRE IN PERIFERIA: TUTTI SANNO FARE QUATTRO CONTI !. I DIRETTORI OPERANO PER RENDERE TRASPARENTE L’ESECUZIONE PENALE, ESSI SONO SEMPLICEMENTE ESPRESSIONE DI LEGALITA’; NON VESTONO DIVISE PERCHE’ IL LEGISLATORE LI HA VOLUTI SUPER PARTES, GARANTI DEI DIRITTI DI TUTTE LE CATEGORIE DI PERSONALE, GARANTI DELLE LE FINALITA’ ISTITUZIONALI DEL CARCERE. I DIRETTORI SANNO DI POTERE, ALL’OCCORRENZA E CON PRUDENZA, EQUILIBRIO E PACATEZZA, FARE RIFERIMENTO ALLA PROFESSIONALITA’ DEGLI APPARTENENTI AL CORPO DELLA POLIZIA PENITENZIARIA PER ASSICURARE LA SICUREZZA NEI MOMENTI DI CRITICITA’ ED INSIEME A LORO. I DIRETTORI SANNO DI DOVERE VIGILARE PER EVITARE OGNI STORTURA, OGNI ECCESSO, OGNI GRATUITA VIOLAZIONE, RIFERENDO ALLA MAGISTRATURA, ALLE ISTITUZIONI ED ALL’OPINIONE PUBBLICA. I DIRETTORI PENITENZIARI SONO FONDAMENTALI E RASSICURANTI, IN CONTESTI SPESSO SEGNATI DA EMERGENZA E CRITICITA’ CHE VANNO COSTANTEMENTE MONITORATI. FORSE PER QUESTO NON PIACCIONO, PER QUANTO PRESENTI IN OGNI SISTEMA PENITENZIARIO EVOLUTO: CONTEMPLATI DALLE NORME E CONVENZIONI INTERNAZIONALI, DALLE REGOLE PENITENZIARIE EUROPEE, RISULTANO SCOMODI IN ITALIA; ALLORA ECCO LA SOLUZIONE FINALE: NIENTE CONTRATTO, NIENTE CONCORSI PER NUOVI DIRETTORI, NIENTE CHE POSSA EVOCARLI: OCCORRE RIMUOVERLI, SONO OSTAGGI INGOMBRANTI DI CUI LIBERARSI IN SILENZIO PER DARE VITA AD UN NUOVO ORDINE. PER EVITARE CHE CIO’ SI CONCRETIZZI COME TEMIAMO, CHIEDIAMO IL VOSTRO AIUTO E VI INVITIAMO A PRENDERE PARTE ALLA GRANDE MANIFESTAZIONE UNITARIA CHE, CON LE ALTRE SIGLE RAPPRESENTATIVE DEI DIRIGENTI PENITENZIARI, STIAMO ORGANIZZANDO IN ROMA E DI CUI DAREMO DETTAGLI. NELL’OCCASIONE, INVITIAMO QUANTI NON FOSSERO ANCORA ISCRITTI AL SI.DI.PE. DI FARLO ED AL PIU’ PRESTO. NON RINUNCIATE AI VOSTRI, AI NOSTRI, DIRITTI; NON PERMETTETE DI ESSERE SCHIACCIATI, MORTIFICATI, OFFESI ECONOMICAMENTE E PROFESSIONALMENTE; NON CONSENTITE CHE SIA INTACCATA LA DEMOCRAZIA REALE. COME POTREMMO DIFENDERE I DIRITTI ALTRUI SE NON FOSSIMO IN GRADO DI DIFENDERE I NOSTRI ? FORZA, INSIEME CE LA FAREMO !
IL SEGRETARIO NAZIONALE DR. ENRICO SBRIGLIA
IL PRESIDENTE : DR.SSA CINZIA CALANDRINO
IL SEGRETARIO VICARIO NAZIONALE: DR. ROSARIO TORTORELLA IL VICESEGRETARIO NAZIONALE AGGIUNTO: DR. FRANCESCO D’ANSELMO |
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