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“INCONTRO CON IL MINISTRO PAOLA SEVERINO – FORSE NON TUTTO E’ PERDUTO” | 22/02/2012 |
La riunione con il Ministro, Prof.ssa Avv. Paola SEVERINO, presente, insieme allo staff ministeriale, anche il nuovo Capo del DAP, Presidente TAMBURINO ed il Vice capo, dr.ssa MATONE, è stata intensa e stimolante. Il SI.DI.PE. ha partecipato con il segretario nazionale SBRIGLIA e con il Vicario TORTORELLA. Come SI.DI.PE., abbiamo registrato una rinnovata attenzione verso il sistema penitenziario da parte del nuovo ministro della Giustizia la quale, seppure ha inteso ricordare ai presenti quello che ritiene essere il suo ruolo tecnico, ai nostri occhi appare, al contrario, svolgere quello finalmente politico, non solo perché riteniamo che il governo della “giustizia” sia in se l’attività più politica che uno Stato assolva ma anche perché, mai come in questo caso, può essere orientata da chi ha dimestichezza e sensibilità verso i temi dei diritti umani, della dignità della persona, del rispetto delle regole e delle procedure. Alla Ministro abbiamo chiesto che ci aiuti: che ci aiuti a non sentirci ne prigionieri di un sistema che non rispetta le norme che pure si da, ne tantomeno complici di iniquità e maltrattamenti che sono ineludibili allorquando non si assicurino risorse umane e strumentali effettive all’esecuzione penale. La terribile sequela di suicidi di persone detenute e la frequenza di altrettanti da parte di operatori penitenziari, sono la testimonianza di un sistema che soffre, soffre nelle immagini dei detenuti, del personale, delle famiglie degli uni e degli altri, ed il tutto si assomma al concorrente dolore delle stesse vittime dei reati. E’ un sistema che non va, è un sistema che deve essere, e velocemente, rivisto, ristrutturato, ricalibrato per tornare ad essere reso come funzione pubblica fondamentale per la sicurezza dello Stato e dei Cittadini tutti. Come categoria dei dirigenti penitenziari, direttori di istituto e di uepe, nel nome di una responsabilità istituzionale che permea la nostra funzione, per quanto mortificati quotidianamente dal non avere ancora il giusto contratto di lavoro, costretti spesso ad operare contestualmente in più realtà penitenziarie periferiche, costretti ad essere il primo filtro tra un’opinione pubblica non di rado spinta a sbilanciarsi tra stati d’animo di paura, che richiedono “maggiore sicurezza” ed altri, contrapposti, in cui si invoca maggiore mitezza e compassione, siamo disposti a concedere ancora una linea di credito verso il Governo, quantomeno perché è “nuovo”, talché comprendiamo che debba avere il tempo necessario, che però esigiamo debba essere brevissimo, per proporre soluzioni praticabili e che ricevano il nostro necessario contributo. Sia, però, ben chiaro che non tollereremo di essere presi in giro, che riterremo perfino provocatorio l’affermare che un Governo “Tecnico” abbia le mani legate, perché la questione Giustizia è politica allo stato puro e trasversale a tutti gli schieramenti i quali, però, devono, finalmente e per davvero, conoscere lo stato della situazione, prima che le carceri brucino. Ci è piaciuto l’intervento del Pres. TAMBURINO, il quale ha mostrato di conoscere le maggiori problematiche del sistema penitenziario, nonché di intuire quelle parallele del DAP, e ha fatto intravedere, in modo pacato ma deciso, ipotesi d’intervento in grado di riportare il sistema al coerente perseguimento del mandato istituzionale, in linea con il dettato costituzionale e normativo. Ha mostrato di sapere del fortissimo disagio degli operatori penitenziari, dal più giovane poliziotto di sezione al direttore dell’istituto. Anche questo ci fa ben sperare. Dr. Enrico SBRIGLIA Segretario Nazionale
Il Presidente, dr.ssa Cinzia CALANDRINO Il Segretario Nazionale Vicario, dr. Rosario TORTORELLA Il Segretario Nazionale Aggiunto, dr. Francesco D’ANSELMO |
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