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“INCONTRO CON IL PRESIDENTE TAMBURINO – CAPO DEL DAP” 28/02/2012
(IL DIALOGO RITROVATO)

    Nell’incontro di questa mattina, con il Presidente Giovanni TAMBURINO, presente la dr.ssa Piera CONTE, dell’Ufficio Relazioni Sindacali, e per il SI.DI.PE., il Segretario Nazionale SBRIGLIA, il Vicario TORTORELLA ed il Vice D’ANSELMO, si è rafforzata la convinzione che forse una nuova diversa stagione, quella di un ritrovato dialogo con i vertici del DAP, si stia avviando per riportare su un piano di concretezza e realtà il ruolo sociale dell’Amministrazione  Penitenziaria attraverso la Dirigenza Penitenziaria, alla quale è demandato, soprattutto, il governo delle realtà periferiche, dove più stridenti sono le contraddizioni e le difficoltà di un sistema verso il quale sino ad oggi si sono riversate le contraddizioni e le schizofrenie di una politica penitenziaria ambigua ed ondivaga.

     Ci è parso che il Presidente TAMBURINO abbia compreso come la dirigenza penitenziaria sia strategica per un processo di rilancio dell’amministrazione, perché quest’ultima possa recuperare il suo mandato istituzionale nel rispetto dei principi costituzionali e di legge, chiarendo a se stessa ed agli altri come la pena abbia un chiaro fine educativo, rispettoso della dignità della persona, ritrovando nella figura del Direttore il momento di unificazione della complessità penitenziaria ed il presidio di garanzie che riguardano non solo la persona detenuta ma anche gli stessi operatori penitenziari.

     Pure si è colta la necessità che alla dirigenza, la quale attende il primo contratto della categoria da oltre sei anni, vengano riconosciuti il giusto trattamento economico sancito dalla Legge MEDURI e la ricostruzione della carriera ex art. 28 del D.Lgs. n. 63/2006, valorizzando le storie professionali dei dirigenti penitenziari che in questi anni difficili hanno contribuito, attraverso l’assolvimento di tale complessa funzione istituzionale, ad evitare il tracollo di un sistema ove, con il poco e nulla di risorse, si è governato il tanto di complessità.

    Con il contratto e con l’art. 28, infatti, non si chiedono solo i previsti adeguamenti retributivi, ma il riconoscimento del ruolo sociale di un lavoro complesso e delicato e le storie professionali di ognuno, costituite, nella generalità dei casi, da sacrifici personali enormi offerti dai Dirigenti Penitenziari, spesso divisi tra più sedi di servizio e sovrapposizioni di responsabilità, costretti a misurarsi con proteste di detenuti, sovraffollamento detentivo, demotivazione crescente del personale, quest’ultimo non di rado privato di speranze in materia di crescita professionale, vaste aree territoriali ove seguire le misure alternative alla detenzione, atteggiamenti frettolosi di giustizialismo ad horas, critiche e giudizi spaventati ed impietosi da parte di un’opinione pubblica legittimamente impaurita ed indignata per l’opacità che, talvolta, circonda il carcere e l’esecuzione penale esterna, determinando sentimenti di sfiducia verso una istituzione fondamentale, ove coerente al mandato istituzionale.

     La sensazione che abbiamo colto è che il Capo del DAP non intenda voltare il viso altrove, non intenda rimanere indifferente o solo formalmente coinvolto ai temi da Noi esposti e che seria sia la sua intenzione di lasciare un segno di concreto cambiamento. Il tutto ci è apparso coerente con quanto abbiamo sentito affermare, in tema di attenzione verso il mondo penitenziario, dalla stessa Ministro SEVERINO, talché un cauto e prudente ottimismo riteniamo di dover esprimere, attendendo di riscontrare sul concreto quali e quante risorse vorranno destinarsi al mondo penitenziario e, soprattutto, quali reali riconoscimenti si intenderanno conferire al personale dell’amministrazione ed ai dirigenti penitenziari per rilanciare la centralità del sistema. Il SIDIPE ha anche affrontato il tema della mobilità, che non può non essere legata al contratto poiché è indispensabile conoscere preventivamente il peso di ciascun incarico perché ciascuno possa concorrere consapevolmente al conferimento dello stesso, attraverso un procedimento trasparente e, capace di premiare effettivamente le capacità ed il  merito.


Dr. Enrico SBRIGLIA

Segretario Nazionale



Il Presidente, dr.ssa Cinzia CALANDRINO

Il Segretario Nazionale Vicario, dr. Rosario TORTORELLA

Il Segretario Nazionale Aggiunto, dr. Francesco D’ANSELMO 


 

 

 

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rassegna stampa su www.studiocataldi.it