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Comunicato del 07 agosto 2012 07/08/2012
Alle Colleghe ed ai Colleghi, Dirigenti penitenziari di Istituto Penitenziario e di Esecuzione Penale Esterna LORO SEDI
Emergenza penitenziaria e Spending review. Riduzione organico personale penitenziario Dirigente e del Comparto Ministeri. - ACCETTAZIONE ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DALLA DEPUTATA RADICALE ON.LE RITA BERNARDINI -
Care Colleghe e cari Colleghi,
faccio seguito alla mia nota Prot. n.35/T/2012 di ieri 6 agosto, con la quale Vi avevo anticipato che l'Onorevole Rita Bernardini (Componente della Commissione Giustizia della Camera) aveva aderito all'appello del Si.Di.Pe. e, con la sensibilità e l'impegno da sempre dimostrati per il delicato mondo penitenziario, facendo proprio il contenuto delle note con le quali questa Segreteria Nazionale aveva espresso grave preoccupazione per gli effetti della spendine review sulla riduzione delle dotazioni organiche dei dirigenti e del personale penitenziario (1), aveva depositato come prima firmataria un ordine del giorno con il quale si intendeva impegnare il Governo ad interpretare l'art.2, comma 7, del D.L. 95/2012 nel senso che sono esclusi dalla riduzione di cui al comma 1 del medesimo articolo anche il personale della carriera dirigenziale penitenziaria ex D.Lgs. n.63/2006.
Orbene, nella seduta odierna il Governo, che in un primo tempo aveva espresso un "invito al ritiro" anticipando un "parere contrario" qualora si fosse insistito per la votazione, ci ha ripensato ed ha accettato l'ordine del giorno.
Tale Ordine del giorno (n.9/5389/53), che si allega, << impegna il Governo a valutare, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, l'opportunità di interpretare l'articolo 2, comma 7, del D.L 95/2012 nel senso che sono esclusi dalla riduzione di cui al comma 1 del medesimo articolo anche i dirigenti penitenziari ed in tal senso interpretare la deroga prevista per le forze di polizia già dal precedente provvedimento normativo (articolo 1, comma 5, decreto-legge n. 138/2011) che non ha trovato attuazione>>.
Ma il Si.Di.Pe aveva espresso la preoccupazione che i tagli riguardassero anche il restante personale penitenziario, perché il sistema penitenziario è una macchina organizzativa complessa. In effetti l'ordine del giorno impegna il Governo anche <>.
Questo è un risultato del Si.Di.Pe. e rappresenta un passo importante che ci consente di rimettere in gioco la partita e ringraziamo l'On.le Bernardini e gli altri onorevoli firmatari dell'ordine del giorno per l'attenzione e la sensibilità per il mondo penitenziario e per gli operatori penitenziari, ai quali va il merito esclusivo di mantenere in piedi un sistema che è oramai quasi al collasso.
A questo punto auspichiamo che il Governo, dopo la concitazione delle fasi preliminari all'approvazione del provvedimento sulla spending review, la cui mancata approvazione avrebbe avuto gravi riflessi sul piano della credibilità internazionale del Paese, profonda ogni sforzo per onorare pienamente l'impegno assunto con l'ordine del giorno.
Tanto nell'interesse del Paese, affinché il sistema penitenziario non sprofondi oltre l'abisso che oggi si intravede. Infatti in momento di gravissime tensioni e di uno stato di emergenza delle carceri, dichiarato dal Governo, non possono venire a mancare, ai vari livelli di responsabilità, i dirigenti penitenziari che sono le figure professionali deputate a gestire tale emergenza, essendo essi i primi garanti dei principi di legalità nell'esecuzione penale quali detentori del compito loro demandato dall'ordinamento di assicurare l'equilibrio tra le esigenze di sicurezza e quelle di trattamento rieducativo delle persone detenute; né possono ridursi le risorse di quel personale che con i dirigenti penitenziari collaborano: per un carcere che resti effettivo presidio di legalità, di sicurezza e di rieducazione, così come deve auspicare un Paese civile e democratico.
Sarà cura di questa Segreteria Nazionale tenerVi informati sugli sviluppi. Rinnovo comunque la raccomandazione che ciascuno di Voi promuova presso ciascun parlamentare di riferimento ogni più utile intervento per favorire la più efficace risoluzione della questione.
Cordiali saluti e buon lavoro.

Il Segretario Nazionale
Rosario Tortorella

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1 nota Prot. n.33/T/2012 del 28 luglio 2012, avente ad oggetto <>, con la quale questo Segretario Nazionale, dopo la propria nota Prot. n.27/T/2012 del 07 luglio 2012, aveva ritenuto di dover tornare a sollecitare il Signor Ministro della Giustizia (dopo l'appello formulatogli con la precedente nota Prot. n.27/T/2012 del 07 luglio 2012) per un Suo autorevole intervento sulle gravi conseguenze che discenderebbero per la dirigenza penitenziaria e per l'intero sistema penitenziario per effetto del fatto che il provvedimento di spending review, varato con D.L. 6 luglio 2012, n. 95, non ha espressamente escluso il personale della carriera dirigenziale penitenziaria ex D.Lgs. n.63/2006, oltre che il restante personale amministrativo penitenziario e della giustizia minorile dalla "Riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni" di cui all'art.2, comma 1, del medesimo D.L. 95/201, così come è stato previsto, invece, per le forze di polizia nonché per il personale amministrativo operante presso gli uffici giudiziari e per il personale di magistratura, già a partire dal precedente provvedimento normativo (art.1, comma 5, D.L. n.138/2011), benché dovrebbe essere ovvio che i dirigenti penitenziari rientrano pienamente nell'ambito del Comparto Sicurezza essendo destinatari del trattamento giuridico ed economico del personale dirigente della Polizia di Stato e che, dunque, la logica interpretativa ne vorrebbe l'esclusione.



DISEGNO DI LEGGE N.5389
CAMERA DEI DEPUTATI

S.3396 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini (approvato dal Senato).

ORDINE DEL GIORNO 9/5389/53

La Camera,
premesso che:

i dirigenti penitenziari stanno esprimendo in queste ore fortissime preoccupazioni in considerazione del fatto che dalla «Riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni» di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 95/2012, non è stato espressamente escluso il personale della carriera dirigenziale penitenziaria ex decreto legislativo n. 63/2006, oltre che il restante personale amministrativo penitenziario, quello civile come educatori, psicologi ex articolo 80, assistenti sociali, nonché quello riguardante la giustizia minorile;
in particolare, l'espressione utilizzata nel comma 7 dei precitato articolo 2 «Sono escluse dalla riduzione del comma 1 le strutture e il personale del comparto sicurezza (...)», non risulta chiarissimo se si sia inteso escludere non solo il personale del Corpo di polizia penitenziaria ma anche il personale della carriera dirigenziale penitenziaria (dirigenti di istituto penitenziario e di esecuzione penale esterna);
peraltro, il successivo articolo 14 – comma 2 ricomprende la polizia penitenziaria, per gli anni dal 2012 al 2014 nella riduzione al 20 per cento del turn-over e nel successivo 2015 al 50 per cento, ovvero della possibilità di procedere a nuove assunzioni in misura pari a coloro che vanno in pensione, con ciò riducendo di fatto l'organico di polizia penitenziaria, già carente di 7.000 unità, di ulteriori 4.500 unità;
considerato che:
in capo al Direttore discendono dall'ordinamento penitenziario, dal Regolamento di Esecuzione e dal decreto legislativo 15 febbraio 2006 n. 63 funzioni di garanzia dell'ordine e della sicurezza;
il personale della carriera dirigenziale penitenziaria di cui al decreto legislativo 15 febbraio 2006 n. 63 rientra pienamente nell'ambito del Comparto Sicurezza essendo destinatario del trattamento giuridico ed economico del personale dirigente della Polizia di Stato. E difatti il personale della carriera dirigenziale penitenziaria è destinatario degli assegni una tantum per il personale del Comparto sicurezza, per gli anni 2011-2012-2013, in applicazione del decreto del Ministro 17 novembre 2011;
il direttore si avvale del personale di polizia penitenziaria e ne è superiore gerarchico, così come il restante personale della carriera dirigenziale penitenziaria al quale, ai sensi del decreto legislativo 63/2006, sono attribuiti anche gli altri incarichi di cui al comma 1 dell'articolo 9 legge 15 dicembre 1990, n. 395 «Ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria»;
la polizia penitenziaria, d'altra parte, è parte integrante ed irrinunciabile dell'attività e dei procedimenti per l'osservazione e il trattamento interni alle carceri e propedeutici al reinserimento sociale dei detenuti ex articolo 27 Cost., nonché fattore essenziale per il mantenimento, in un sistema penitenziario affetto da sovraffollamento ben oltre il 50 per cento dei posti-letto disponibili, delle condizioni minime di vivibilità e sicurezza e delle iniziative atte a prevenire i gravi e crescenti fenomeni della violenza e dei suicidi nelle infrastrutture penitenziarie;
considerato altresì che:
l'esecuzione delle pene detentive e delle altre misure privative della libertà personale non è altra cosa rispetto al «sistema sicurezza», poiché la sicurezza penitenziaria è sicurezza dentro e fuori dal carcere e la rieducazione del condannato è sicurezza dei cittadini, in quanto la restituzione alla società di uomini migliori e capaci di reinserirsi dopo la detenzione comporta una effettiva riduzione della recidiva. Peraltro il carcere fa parte del «sistema giustizia» nel suo complesso, perché la giustizia non si ferma nelle aule dei tribunali e delle corti ma si attua all'interno dei penitenziari e attraverso gli uffici di esecuzione penale esterna. In altri termini il «sistema giustizia» e il «sistema sicurezza» comprendono anche quello dell'esecuzione penale e i problemi e gli interventi sui primi non possono non tenere conto del «sistema penitenziario»;
già oggi i dirigenti penitenziari sono un numero assolutamente risibile (n.392, compresi i dirigenti generali) e stanno subendo una progressiva riduzione per lo più a causa degli intervenuti collocamenti a riposo, atteso che l'ultima immissione nel ruolo risale oramai a quindici anni orsono (1997),
impegna il Governo a valutare, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, l'opportunità di interpretare l'articolo 2, comma 7, del D.L 95/2012 nel senso che sono esclusi dalla riduzione di cui al comma 1 del medesimo articolo anche i dirigenti penitenziari ed in tal senso interpretare la deroga prevista per le forze di polizia già dal precedente provvedimento normativo (articolo 1, comma 5, decreto-legge n. 138/2011) che non ha trovato attuazione;
a valutare, alla luce di quanto esposto in premessa, gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate, al fine di:
a) escludere altresì dalla riduzione tutto il personale amministrativo penitenziario, quello civile come educatori, psicologi ex articolo 80, assistenti sociali, nonché quello riguardante la giustizia minorile, così come già previsto dalla norma per il personale amministrativo operante presso gli uffici giudiziari e per il personale di magistratura, già a partire dal precedente provvedimento normativo;
b) escludere dalla riduzione al 20 per cento del turn-over per il triennio 2012/2014 e al 50 per cento per il 2015, il corpo di polizia penitenziaria e, in particolare, a considerare estranea a tale riduzione l'integrazione di organico di 1.068 unità, pari al turn-over relativo ai pensionamenti di personale nel 2011, per la quale l'amministrazione penitenziaria centrale ha richiesto l'autorizzazione all'assunzione, nel corrente 2012, con atto in data 6 giugno 2012.
9/5389/53. Bernardini, Beltrandi, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti.
Firmato anche da Cinzia Capano (PD), Renato Farina (PDL),

 

 

 

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