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Comunicato Stampa del 17 settembre 2012 Prot. n.51/T/2012 17/09/2012
Emergenza penitenziaria e il Gioco dell’Oca
L’emergenza penitenziaria è diventata come un grande Gioco dell’oca: ad ogni giro si torna indietro alla prima casella.
Tutti davanti allo stesso tabellone guardano le caselle affollate delle carceri italiane, senza diritti e senza speranze, e convengono che quell’inferno non è ammissibile, ciascuno lancia i propri dadi, ma si torna sempre indietro.
Il lancio dei dadi parte dalla casella iniziale, quella della politica ma da questa non si raggiunge il “Parlamento sovrano” ma quella del Governo “tecnico” che, con fare “politico”, rimanda alla casella di partenza, quella della politica che non trova accordo…e il gioco riprende e continua all’infinito.
Intanto le carceri superano i 66.000 detenuti a fronte di una capienza tollerabile di 45.000, carnai umani dove i diritti Costituzionali e quelli sanciti dall’ordinamento penitenziario e dalle norme internazionali sono “sospesi”, come sospese sono le vite di circa 27 mila detenuti senza una sentenza di condanna definitiva (circa il 43 per cento del totale) e di circa 13.000 in attesa del giudizio di primo grado.
Intanto, nonostante la dichiarazione dello stato di emergenza delle carceri1, rinnovata dal Governo, non si scioglie il nodo dell’ipotesi di riduzione del già ridotto personale della carriera dirigenziale penitenziaria ex D.Lgs. n.63/2006, oltre che del restante personale amministrativo penitenziario e della Giustizia minorile2, nonostante l’Ordine del giorno n.9/5389/53, presentato dall’On.le Rita Bernardini in adesione alle preoccupazioni espresse dal Si.Di.Pe (approvato dalla Camera dei Deputati nella seduta del 7 agosto scorso), che <>. Un provvedimento di grande importanza perché costituisce atto di “interpretazione autentica” di una norma in quanto promana dallo stesso legislatore, ma anche perché, essendo stato approvato dalla Camera e accettato dal Governo3, è un atto politicamente vincolante, che consente di tornare sulla questione, anche a riguardo del restante personale penitenziario4.
Un altro tiro di dadi ed un altro passo indietro in questo perverso Gioco dell’Oca: è stato rinviato dall’Ufficio di Presidenza della Commissione Giustizia della Camera l’approdo in aula del disegno di legge 50195 sulla messa alla prova e le misure alternative alla detenzione in carcere, unici strumenti per affrontare l’emergenza penitenziaria e per riportare l’esecuzione della pena entro i confini del rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione e dalle norme internazionali.
Non interessa la violazione sistematica dei diritti delle persone detenute e degli stessi operatori penitenziari, entrambi costretti a condizioni di vita e di lavoro impossibili, oltre il diritto. Le priorità sono altre: la riforma del delitto di corruzione, le intercettazioni, la responsabilità civile dei magistrati. Temi sicuramente importanti ma infiniti, temi su cui si dibatte da troppo lungo tempo per nulla decidere.
Intanto nelle carceri si muore: muoiono i detenuti in celle sovraffollate e muoiono gli operatori penitenziari, stremati da condizioni di lavoro difficilissime, perché le drammatiche condizioni di vita e di lavoro nelle carceri non solo non aiutano a superare i problemi personali e familiari ma sicuramente
acuiscono il disagio e favoriscono scelte disperate.
In Commissione Giustizia una sola voce chiara e forte per richiamare l’attenzione di tutti al dramma, quella del Deputato Rita Bernardini che, nella seduta dell’11 settembre ha dichiarato: <<<…In merito alla grave carenza di organico nelle carceri richiama un documento del Sindacato direttori penitenziari (Si.di.pe) nel quale vengono evidenziate al Ministro della Giustizia diverse situazioni critiche che vanno dal mancato rimpiazzo dei direttori di carcere che vanno in pensione alla mancanza di dirigenti penitenziari presso gli UEPE.
Richiama inoltre il suo ordine del giorno 9/5389/53, accolto dal Governo nell’agosto scorso in occasione della conversione in legge del decreto legge sulla spending review, volto ad impegnare il Governo a valutare, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, l’opportunità di interpretare l’articolo 2, comma 7, del D.L. 95/2012 nel senso che siano esclusi dalla riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni il personale della carriera dirigenziale penitenziaria ex decreto legislativo n.63/2006, oltre che il restante personale amministrativo penitenziario, quello civile come educatori, psicologi ex articolo 80, assistenti sociali, nonché quello riguardante la Giustizia minorile. Chiede, in particolare, quale sia lo stato di attuazione di tale ordine del giorno, che è volto ad evitare il peggioramento di una situazione già drammatica.>>.

Ma il suo appello allo stato non ha trovato risposta: dell’attuazione da parte del Governo dell’ordine del giorno n.9/5389/53 non si sa ancora nulla e il DDL 5019 che doveva andare in aula per la discussione il 24 settembre, non essendo stato completato l’esame, è stato rinviato a data da destinarsi.
Intanto l’emergenza resta e il sistema penitenziario è quasi al corto circuito…mentre il perverso Gioco dell’Oca continua!

Il Segretario Nazionale
Rosario Tortorella

IL PRESIDENTE
Cinzia CALANDRINO

IL SEGRETARIO NAZIONALE VICARIO
Francesco D’ANSELMO

Il SEGRETARIO NAZIONALE AGGIUNTO
Nicola PETRUZZELLI


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1 stato di emergenza conseguente all'eccessivo affollamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale dichiarato: dapprima con D.P.C.M. 13 gennaio 2010 e successivamente prorogato con D.P.C.M. 11. gennaio 2011 e con D.P.C.M. del 23 dicembre 2011, fino al 31 dicembre 2012.
2 Art. 2 - Riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni- comma 1, D.L. 6 luglio 2012, n. 95: << 1. Gli uffici dirigenziali e le dotazioni organiche delle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, delle agenzie, degli enti pubblici non economici, degli enti di ricerca, nonché degli enti pubblici di cui all'articolo 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni ed integrazioni sono ridotti, con le modalità. previste dal comma 5, nella seguente misura:
a) gli uffici dirigenziali, di livello generale e di livello non generale e le relative dotazioni organiche, in misura non inferiore, per entrambe le tipologie di uffici e per ciascuna dotazione, al 20 per cento di quelli esistenti;
b) le dotazioni organiche del personale non dirigenziale, apportando un'ulteriore riduzione non inferiore al 10 per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di tale personale. Per gli enti di ricerca la riduzione di cui alla presente lettera si riferisce alle dotazioni organiche del personale non dirigenziale, esclusi i ricercatori ed i tecnologi. (…)>>
3 seduta del 07 luglio 2012, nella persona del Sottosegretario di Stato all’Economia e Finanze Gianfranco POLILLO.
4 In effetti l’Ordine del giorno n.9/5389/53 impegna il Governo anche < educatori, psicologi ex articolo 80, assistenti sociali, nonché quello riguardante la giustizia minorile, così come già previsto dalla norma per il personale amministrativo operante presso gli uffici giudiziari e per il personale di magistratura, già a partire dal precedente provvedimento normativo; b) escludere dalla riduzione al 20 per cento del turn-over per il triennio 2012/2014 e al 50 per cento per il 2015, il corpo di polizia penitenziaria e, in particolare, a considerare estranea a tale riduzione l'integrazione di organico di 1.068 unità, pari al turn-over relativo ai pensionamenti di personale nel 2011, per la quale l'amministrazione penitenziaria centrale ha richiesto l'autorizzazione all'assunzione, nel corrente 2012, con atto in data 6 giugno 2012.>>.
5 Ddl 5019 che in 7 articoli delega al Governo ad attuare una serie di iniziative in materia di depenalizzazione, pene detentive non carcerarie, sospensione del procedimento per messa alla prova e nei confronti degli irreperibili.



 

 

 

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