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Resoconto dell’incontro “ per comunicazioni” tenutosi in data 11.02.2013 al DAP con le OO.SS. del personale della carriera dirigenziale penitenziaria di cui al D.Lgs. n.63/2006. - DICHIARAZIONE UNITARIA DELLO STATO DI AGITAZIONE DELLE OO.SS. DELLA DIRIGENZA PENITENZIARIA - 13/02/2013
Alle Colleghe ed ai Colleghi, Dirigenti penitenziari di Istituto Penitenziario e di Esecuzione Penale Esterna LORO SEDI
Cari Colleghe e Colleghi,
Ritengo doveroso farVi resoconto della riunione tenutasi presso il Dipartimento in data 11 febbraio 2913 su richiesta del Direttore Generale del Personale e della Formaziobe con le OO.SS. del personale della carriera dirugenziale penitenziaria, con la nota di convocazione GDAP-0047462-2013 del 06.02.2013che non indicava gli argomenti oggetto dell'incontro ma solo generiche "comunicazioni" .
La gravità delle comunicazioni ricevute mi porta ad utilizzare un linguaggio quasi notarile, che non aggiunga nulla di più greve di quanto esse stesse abbiano.
La riunione é stata presieduta dal dott. Riccardo Turrini Vita, Direttore Generale del Personale e della Formazione, presente anche il dott. Lucio Bedetta, Direttore Generale per il bilancio e della contabilità.
Non erano presenti all'incontro il Capo del Dipartimento ed i Vice Capi.
Il dott. Turrini ha reso note le questioni per le quali era stata indetta la riunione e delle quali, in verità, giá da qualche giorno circolavano voci tra i corridoi del DAP che in parte erano giunte sino in periferia, tant’è che il Si.Di.Pe. aveva già inoltrato una lettera al Ministro della Giustizia (Prot. n.87/T/2013.8 del 08 febbraio 2013), rappresentando l’assoluta inopportunità degli eventuali suddetti provvedimenti, tanto in ragione della situazione emergenziale delle carceri e degli uffici di esecuzione penale esterna, che i dirigenti penitenziari sono in questo momento chiamati ad affrontare e in relazione alla quale tali provvedimenti sarebbero stati gravemente dannosi per l’Amministrazione penitenziaria, quanto per l’essere alle porte le elezioni ed al termine il mandato del Governo in carica.
Il Direttore Generale del Personale e della Formazione ha iniziato la riunione con le comunicazioni annunciate e, in particolare ha reso noto quanto segue:
• Sono stati firmati dal Ministro della Giustizia i DD.MM. relativi alla valutazione e all’attribuzione degli incarichi dei dirigenti penitenziari. Il dott. Turrini ha asserito che tali provvedimenti si sono resi necessari a seguito di alcune sentenze del giudice amministrativo che hanno eccepito le modalitá di assegnazione di taluni incarichi dirigenziali in assenza dei decreti ministeriali di definizione dei criteri.
Il Si.Di.Pe. ha eccepito che l'emanazione di tali DD.MM. senza che sia stato stipulato il ptimo contratto di categoria, che lega la valutazione dei dirigenti all'indennitá di risultato e lgli incarichi all'indennitá di posizione, costituisce sostanziale inattuazione del D.Lgs. 63/2006 e, anzi, di applicazione in gegativo del D.Lgs. poichè valutazione, incarichi e mobilità conseguente non trovano quei corrispondenti rinonoscimenti economici che la norma prevede.
Il Si.Di.Pe., inoltre, ha evidenziato che i DD.MM. non erano affatto necessari poiché sarebbe bastato che l'Amministrazione, in attesa del contratto, applicasse i principi generali di trasparenza amministrativa, cosí come richiesto dai Tar, dando doverosa pubblicitá ai posti di funzione disponibili ed esercitando la discrezionalitá prevista sulla base delle donande ricevute, come consentito dalle disposizioni vigenti per il personsle dirigente di diritto pubblico.
Infine, al riguardo, il Si.Di.Pe. ha censurato il fatto che sono state convocate le OO.SS. senza l'invio dei DD.MM. varati, affinché potessero rendersi conto dei testi licenziati.
• É in procinto di essere varato un D.P.C.M. relativo alla riorganizzazione del Ministero della Giustizia che prevede la riduzione di dirigenti penitenziari, anche generali, nonostante sia stato confermato dal dott. Turrini che l'Amministrazione é esclusa dalla spending review.
Non sono state fornite precise notizie in merito al contenuto specifico del provvedimento in questione ed ai tagli previsti in esso in assenza di una espressa indicazione del Ministro.
Il Si.Di.Pe. ha espresso il proprio più fermo dissenso ad una tale eventualità, non solo perchè il comparto sicurezza, nel quale i dirigenti penitenziari rientrano a pieno titolo, sono da sempre esclusi da tutti i tagli di organico anche prima della spending review, ma anche perchè un provvedimento di riorganizzazione del Ministero della Giustizia che riducesse ulteriormente i dirigenti penitenziari andrebbe a danneggiare ulteriormente una dirigenza già depauperata, chiamata in questo difficile momento storico a gestire, senza alcun riconoscimento economico, una emergenza penitenziaria mai vista prima, dovuta al sovraffollamento ed alla carenza di risorse e finanche certificata come eccezionale e straordinaria dallo stesso Governo.
Il Si.Di.Pe. ha eccepito la mancata consultazione delle OO.SS. sull'argomento e la mancanza di qualunque informazione preventiva ed ha chiesto l'invio del progetto e di tutta la documentazione al riguardo, in ossequio ai principi generali di trasparenza e di partecipazione delle OO.SSS. ai procedimenti amministrativi, chiedendo che il Dipartimento intervenga perchè nessuna riduzione venga applicata alla dirigenza penitenziaria, già oltremodo depauperata.
• L’IGOP ha espresso parere che la dirigenza penitenziaria non avrebbe diritto alla corresponsione delle indennità una tantum previste per il comparto sicurezza.
É stato comunicato anche che, nonostante l'intervento del Ministro della Giustizia, la Ragioneria Generale avrebbe confermato tale orientamento ritenendo che la dirigenza penitenziaria non rientrerebbe nel comparto sicurezza, cosicché si determinerebbe un vuoto di status giuridico ed economico.
Difatti la legge n.154/2005 stabilisce per i dirigenti penitenziari uno status di diritto pubblico ma non indica peró quale, rimettendolo alla contrattazione.
Il Si.Di.Pe., come ricorderete, aveva già investito della questione il Ministro della Giustizia con nota Prot. n.84/T/2013.5 del 18 gennaio 2013, in relazione a voci che erano giunte al riguardo.
Questa organizzazione sindacale ha evidenziato come sia assolutamente irragionevole la posizione del Ministero dell’Economia poichè interviene dopo anni di indiscussa applicazione, senza soluzione di continuità, del trattamento giuridico ed economico del personale dirigente della polizia di Stato con funzioni di polizia, per scelta dell’Amministrazione e sulla base di decreti ministeriali, senza contare che la dirigenza penitenziaria e il sistema penitenziario, in generale, è acclarato che facciano parte del sistema di sicurezza dello Stato, ragione per cui sono stati esclusi dalle riduzioni degli organici previste dal D.L. 95/2012 di spending review.
Il Si.Di.Pe. ha sottolineato che non è accettabile un’applicazione delle norme della polizia di Stato ai dirigenti penitenziari solo per le parti peggiorative e che gli assegni una tantum sono stati regolarmente pagati per l’anno 2011 e che mancando qualunque fondamento giuridico al parere dell’IGOP essi dovranno continuare ad essere riconosciuti. Al riguardo il Dott. Turrini ha assicurato che non è stata richiesta dal Ministero dell’Economia alcuna restituzione.
Il Si.Di.Pe. ha, inoltre, evidenziato come sia davvero singolare che un risibile e giuridicamente non supportato parere dell’IGOP e della Ragioneria Generale venga considerato così vincolante mentre, al contrario, molteplici pareri del Consiglio di Stato, dell’Avvocatura Generale dello Stato che hanno da sempre ritenuto diritto dei dirigenti penitenziari la ricostruzione della carriera prevista dall’art.28 del D.Lgs. 63/2006 non siano stati considerati in alcun modo dall’Amministrazione che avrebbe potuto, come anche evidenziato dalla Ragioneria Generale, provvedere alla emanazione dei decreti ai sensi della norma citata.
Infine il Si.Di.Pe. ha evidenziato che, prevedendo la legge n.154/2005 lo status di diritto pubblico della dirigenza penitenziaria, ove assurdamente non si ritenga applicabile il trattamento giuridico ed economico del personale dirigente della polizia di Stato, allora, in attesa del primo contratto di categoria, i cui ritardi sono imputabili ad anni di inerzia dell’Amministrazione, si dovrà applicare in via analogica un altro complesso di norme riferite ad altro personale parimenti di diritto pubblico.
E allora, in considerazione che presso il Ministero della Giustizia, sono collocati fuori ruolo un numero considerevole di magistrati che svolgono funzioni amministrative non si vede perchè non si applichi alla dirigenza penitenziaria lo stesso loro trattamento.
• E’ stato affrontato anche il tema dei buoni pasto, il cui importo sarebbe ridotto dagli attuali € 7,00 a € 4,65.
ha recepito le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 2002, n. 164 che per il buono posto prevede l’importo di € 4,65 , mentre non è stato ancora recepito per tali dirigenti il maggiore importo previsto dal D.P.R. 51/2009.
Tale riduzione sarebbe dovuta alla circostanza che ai dirigenti civili e militari delle Forze di polizia, compresi quelli della polizia di Stato, si applicano i D.P.R. di recepimento degli accordi sindacali delle qualifiche non dirigenziali che siano stati recepiti espressamente dalla legge e l’ultima legge, la L. 5 novembre 2004, n. 263
Il Si.Di.Pe. ha chiesto che l’Amministrazione si attivi per la definizione rapida e positiva della questione, noon comprendendosi il perchè si sia aspettato tanto piuttosto che provvedere a stimolare l’emanazione della norma di legge necessaria al recepimento del D.P.R. 51/2009, • Il Ministro della Giustizia avrebbe chiesto ai Ministeri comperenti di attivare il tavolo negoziale per definire lo status giuridico ed economico dei dirigenti penitenziari.
Il Si.Di.Pe. ha innanzitutto eccepito che i tempi a disposizione di questo Governo non sono di certo sufficienti e che, comunque, la stipula di un contratto ha tempi lunghi e necessita di risorse adeguate. In ogni caso il Si.Di.Pe. pretende che il futuro contratto dia adeguata dignità giuridica ed economica ai dirigenti penitenziari, Per questa ragione non può essere intaccato, sino al contratto, lo status giuridico ed economico attuale della dirigenza penitenziaria.
In ogni caso è del tutto ovvio che il Si.Di.Pe. non darebbe il proprio assenso ad un contratto di carattere meramente normativo (peraltro nessun istituto giuridico contrattuale può prescindere da un contenuto direttamente o indirettamente economico: si pensi al congedo ordinario) né ad un contratto che non recuperasse gli arretrati e gli istituti giuridici già maturati dalla dirigenza penitenziaria durante la sua lunga permanenza nel comparto sicurezza.
Su questi temi tutte le organizzazioni sindacali si sono trovate sostanzialmente d’accordo e, pertanto, hanno congiuntamente PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE, allegato al presente comunicato, che culminerà nell’indizione di ulteriori e incisive forme di protesta, qualora il Ministro della Giustizia non dia un concreto segnale di attenzione alle gravi problematiche della categoria.
La proclamazione dello stato di agitazione è stata già trasmessa al Ministro della Giustizia, al Capo del Dipartimento ed all’Ufficio Relazioni Sindacali.
Vi terremo informati, in ogni caso Vi chiediamo di attivare anche i Vostri contatti politici perché questa ulteriore ingiustizia ai danni della dirigenza penitenziaria non si compia.
Prepariamoci a dare ciascuno il nostro contributo.


Il Segretario Nazionale
Rosario Tortorella
IL PRESIDENTE
Dott.ssa Cinzia CALANDRINO

IL SEGRETARIO NAZIONALE VICARIO
Dott. Francesco D’ANSELMO

Il SEGRETARIO NAZIONALE AGGIUNTO
Dott. Nicola PETRUZZELLI


 

 

 

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