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COMUNICATO STAMPA Fondi per il lavoro dei detenuti e per la chiusura degli O.P.G. ma per i dirigenti penitenziari probabili tagli degli organici, nessun contratto di lavoro e tagli alle già magre retribuzioni. 16/02/2013
Prot. n.96/T/2013.17 del 16 febbraio 2013

Il Si.Di.Pe. (Sindacato Direttori Penitenziari), che raccoglie il maggior numero dei dirigenti penitenziari, da sempre impegnato sul fronte della difesa dei diritti umani nelle carceri, esulta perché è stato firmato in Consiglio dei ministri il decreto che destina 16 milioni di euro al lavoro carcerario, attraverso il rifinanziamento della legge Smuraglia ed esulta, anche, perché è stato finalmente firmato pochi giorni fa, il 7 febbraio, il decreto ministeriale che consente il riparto di 173,8 milioni di euro per realizzare i nuovi centri che segneranno il definitivo abbandono di quell’orrore che sono gli ospedali psichiatrici giudiziari, con l’obbligo per le amministrazioni locali di inviare i programmi di utilizzo delle risorse entro 60 giorni per l’approvazione e lo sblocco dei fondi da parte del ministero della Salute.
Ma i dirigenti penitenziari, che in prima persona e tra mille rischi, anche personali, gestiscono oramai da anni un’emergenza penitenziaria mai vista prima, non hanno avuto la stessa attenzione.
Per loro, poco più di 300 servitori di questo Stato non ci sono fondi, anzi, pur prevedendosi l’apertura di nuovi istituti penitenziari il Governo, in questo scorcio di fine legislatura, pensa di ridurli ulteriormente diminuendo i loro già esigui organici e, addirittura, non solo non ha reperito le risorse per il loro primo contratto di lavoro (sono gli unici lavoratori dello Stato privi di contratto) ma vorrebbe finanche mutilare la loro già scarsa retribuzione, privandoli della loro equiparazione alle forze di polizia, nonostante sia visibile agli occhi di tutti (in primo luogo a quanti appartengano alle organizzazioni criminali!) che le loro funzioni concorrono al sistema della sicurezza dello Stato e che l’art. 79, parte V, Direzione del Personale, delle “Regole Penitenziarie Europee”, riferito proprio al personale penitenziario, precisi che i benefici e le condizioni di impiego di esso devono riflettere l’esatta natura del lavoro come parte delle forze dell’ordine.
Per queste ragioni tutte le Organizzazioni Sindacali del personale della carriera dirigenziale penitenziaria (SIDIPE, DPS, FPCGIL, CISL-FNS, Codipe UIL, Confsal-UNSA), con un comunicato congiunto, in data 11.02.2013 hanno dichiarato lo stato di agitazione.
Auspichiamo che il Governo ed il Ministro della Giustizia Paola Severino compiano un gesto di ragionevolezza e di giustizia, affinché il loro mandato non si concluda con un atto di ingiustificata mortificazione nei confronti di coloro che, anche sopportando rischi personali, operano per mantenere alto il senso di legalità del sistema penitenziario in questo difficile momento di emergenza, essendo i dirigenti degli istituti penitenziari e degli uffici di esecuzione penale esterna i primi garanti dei principi di legge nell’esecuzione penale .

Il Segretario Nazionale
Rosario Tortorella
PRESIDENTE
Dott.ssa Cinzia CALANDRINO

SEGRETARIO NAZIONALE VICARIO
Dott. Francesco D’ANSELMO

SEGRETARIO NAZIONALE AGGIUNTO
Dott. Nicola PETRUZZELLI

 

 

 

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rassegna stampa su www.studiocataldi.it