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COMUNICATO STAMPA Stato di agitazione del personale della carriera dirigenziale penitenziaria dichiarato unitariamente dalle OO.SS. di categoria in data 11.02.2013. | 21/02/2013 |
ANCHE IL GARANTE DELLE PERSONE DETENUTE DELL’EMILIA-ROMAGNA, AVV. DESI BRUNO, DICHIARA CON FORZA LA PROPRIA CONTRARIETA’ ALLA RIDUZIONE DEI DIRIGENTI PENITENZIARI |
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Con un comunicato stampa (che si allega), pervenuto a questa Segreteria Nazionale dalla Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale dell’Emilia-Romagna, Avv. Desi Bruno, la stessa, nell’esprimere solidarietà ai dirigenti penitenziari, a seguito dello stato di agitazione dichiarato in data 11.02.2013 dal Si.Di.Pe. congiuntamente alle altre organizzazioni sindacali della dirigenza penitenziaria, ribadisce “con forza la contrarietà a provvedimenti che abbiano ad oggetto la riduzione del numero dei dirigenti penitenziari” a fronte della grave emergenza penitenziaria, del loro già ridotto organico (che costringe i direttori a dirigere contemporaneamente più istituti), e dell’importanza del ruolo del direttore, figura di coordinamento e di contemperamento delle esigenze di sicurezza e di quelle trattamentali. Il Garante dell’Emilia-Romagna, che ringraziamo per l’attenzione e la sensibilità, si era già espressa in tal senso già nei mesi scorsi, insieme agli altri Garanti dei diritti dei reclusi, con una lettera congiunta al ministro della Giustizia Paola Severino, e oggi ribadisce la sua contrarietà perché una spendine review dei dirigenti penitenziari determinerebbe un’organizzazione penitenziaria “caratterizzata in termini di contenzione”. Il Garante Bruno rafforza la sua presa di posizione utilizzando queste parole: “Si ritiene che il Governo, ad una manciata di giorni dal finire della legislatura, non possa ulteriormente provare un sistema penitenziario ridotto ai minimi termini, riducendo anche il numero dei direttori, ma debba prioritariamente valutare l’opportunità politica di bandire un nuovo concorso per l’assunzione di figure direttive, risalendo l’ultimo ad oltre 20 anni”.
Questa Organizzazione Sindacale ha già denunciato oltre che la gravità anche l’incoerenza di una tale eventuale riduzione dei dirigenti penitenziari, perché il sistema penitenziario è al collasso e la dirigenza penitenziaria di diritto pubblico è oggi più che mai essenziale perché ad essa è demandato per legge il compito di assicurare il governo del sistema dell’esecuzione penale, nelle sue diverse articolazioni, centrali e periferiche (D.A.P., PRAP, Istituti penitenziari, UEPE…), articolazioni che appartengono, tutte, alla complessiva struttura di sicurezza dello Stato, poiché sono espressione operativa dell'esecuzione della pena e delle misure cautelari detentive e contribuiscono, ad assicurare l'ordine e la sicurezza pubblica. Un’eventuale spendine review della dirigenza penitenziaria, a qualunque livello, anche a livello Dipartimentale o Provveditoriale, sarebbe, dunque, incomprensibile sotto il profilo logico e sotto quello giuridico, visto che era oramai pacifico, anche per il diretto impegno del Ministro della Giustizia e per l’assicurazione che il Capo del Dipartimento ha dato in diverse pubbliche occasioni, che nei confronti della dirigenza penitenziaria (e addirittura dell’intera Amministrazione Penitenziaria) non si applicasse la riduzione degli organici prevista dalla spending review (art.2 D.L. 95/2012 convertito in L.135/2012) in virtù dell’esclusione (prevista dal comma 7 del precitato art.2 D.L. n.95/2012) per << le strutture e il personale del comparto sicurezza (…)>> . Non vi è dubbio, infatti, che il personale della carriera dirigenziale penitenziaria rientra pienamente nell’ambito del Comparto Sicurezza poiché anche funzioni di garanzia dell’ordine e della sicurezza discendono ad esso dall’Ordinamento penitenziario, dal Regolamento di Esecuzione e dal D.Lgs. 15 febbraio 2006 n. 63 e, difatti, esso è da sempre destinatario del trattamento giuridico ed economico del personale dirigente della Polizia di Stato. Ancora una volta auspichiamo che il Governo ed il Ministro della Giustizia Paola Severino compiano un gesto di ragionevolezza e di giustizia, affinché il loro mandato non si concluda con un atto di ingiustificata mortificazione nei confronti di coloro che, anche sopportando rischi personali, operano per mantenere alto il senso di legalità del sistema penitenziario in questo difficile momento di emergenza, essendo i dirigenti degli istituti penitenziari e degli uffici di esecuzione penale esterna i primi garanti dei principi di legge nell’esecuzione penale . Il Segretario Nazionale Rosario Tortorella IL PRESIDENTE Dott.ssa Cinzia CALANDRINO IL SEGRETARIO NAZIONALE VICARIO Dott. Francesco D’ANSELMO Il SEGRETARIO NAZIONALE AGGIUNTO Dott. Nicola PETRUZZELLI |
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