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Prot. n.110/T/2013.31 del 11 marzo 2013 11/03/2013
Alle Colleghe ed ai Colleghi, Dirigenti penitenziari di Istituto Penitenziario e di Esecuzione Penale Esterna LORO SEDI
Oggetto: P.C.D. del 04.03.2013, conferimento a magistrato ordinario fuori ruolo dell’incarico di Direttore reggente dell’Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali, articolazione di livello dirigenziale non generale nell’ambito dell’Ufficio del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. - Il Si.Di.Pe. scrive al Capo del Dipartimento -
Care Colleghe e Cari Colleghi,
Vi trasmetto  per opportuna conoscenza la nota di questa Segreteria Nazionale Prot. n.109/T/2013.30 del 11 marzo 2013, diretta al Signor Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e inviata anche al Ministro della Giustizia Paola Severino.   Abbiamo appreso, infatti, che è stato conferito ad un magistrato ordinario l’incarico di Direttore reggente dell’Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali, articolazione di livello dirigenziale non generale nell’ambito dell’Ufficio del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, fino all’espletamento delle procedure per il conferimento dell’incarico di Direttore titolare.  Abbiamo appreso anche che il magistrato prescelto “è figura idonea a ricoprire l’incarico di Direttore reggente dell’Ufficio Studi” e, in vero, non abbiamo ragione di dubitarne, benché sconosciamo quali “importanti documenti” abbia predisposto per la trasmissione al Gabinetto del Ministro “sullo stato generale del sistema carcerario” e quali “approfondimenti” in diritto penitenziario abbia curato, così come sconosciamo le ragioni per le quali l’incarico di reggenza non sia stato conferito ad un dirigente della carriera dirigenziale penitenziaria. Quello che di certo sappiamo è che tra i dirigenti della carriera dirigenziale penitenziaria si sarebbe potuta trovare una  “figura idonea a ricoprire l’incarico di Direttore reggente dell’Ufficio Studi” e che, invece, si è preferito un magistrato fuori ruolo. Il Si.Di.pe. ritiene che i Dirigenti penitenziari siano figure idonee a ricoprire quegli incarichi di funzione per i quali è stata istituita,  con L. 27 luglio 2005, n. 154, la carriera dirigenziale penitenziaria, perché sicuramente  possono vantare specifica esperienza penitenziaria e approfondita conoscenza dell’Amministrazione penitenziaria, in tutte le sue articolazioni.  
Il Si.Di.Pe. ringrazia quanti, sempre più numerosi, stanno unendosi alle sue fila per avere voce autorevole quando e dove serve: più voce avrà il Si.Di.Pe., più voce avranno la dirigenza penitenziaria e ciascuno di  Voi.
Cordiali saluti e buon lavoro.

Il Segretario Nazionale
Rosario Tortorella

PRESIDENTE
Cinzia CALANDRINO
 
SEGRETARIO NAZIONALE VICARIO
Francesco D’ANSELMO 

SEGRETARIO NAZIONALE AGGIUNTO
Nicola PETRUZZELLI


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Prot. n.109/T/2013.30 del 11 marzo 2013
  

Al Signor Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria,
Presidente Dott. Giovanni Tamburino
ROMA
 
e per conoscenza: 
Al Signor Ministro della Giustizia,
Prof.ssa Avv. Paola Severino
ROMA

 
Oggetto: P.C.D. del 04.03.2013, conferimento a magistrato ordinario fuori ruolo dell’incarico di Direttore reggente dell’Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali, articolazione di livello dirigenziale non generale nell’ambito dell’Ufficio del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. 


Signor Capo del Dipartimento,

apprendiamo che è stato conferito ad un magistrato ordinario, già  dal 2012 fuori dal ruolo organico della magistratura presso il Dipartimento (con funzioni amministrative e destinato a incarico di studio, ricerca e consulenza per collaborazione diretta con il Capo del Dipartimento), l’incarico di Direttore reggente dell’Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali, articolazione di livello dirigenziale non generale nell’ambito dell’Ufficio del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, fino all’espletamento delle procedure per il conferimento dell’incarico di Direttore titolare.  Apprendiamo anche che il magistrato prescelto “è figura idonea a ricoprire l’incarico di Direttore reggente dell’Ufficio Studi” e, in vero, non abbiamo ragione di dubitarne, benché sconosciamo quali “importanti documenti” abbia predisposto per la trasmissione al Gabinetto del Ministro “sullo stato generale del sistema carcerario” e quali “approfondimenti” in diritto penitenziario abbia curato, così come sconosciamo le ragioni per le quali l’incarico di reggenza non sia stato conferito ad un dirigente della carriera dirigenziale penitenziaria. Quello che di certo sappiamo è che tra i dirigenti della carriera dirigenziale penitenziaria si sarebbe potuta trovare una  “figura idonea a ricoprire l’incarico di Direttore reggente dell’Ufficio Studi” e che, invece, si è preferito un magistrato fuori ruolo. Sappiamo, pure, che questo magistrato segue alla direzione dell’Ufficio Studi ad altro magistrato fuori ruolo, al quale l’incarico che il D.Lgs. 15 febbraio 2006, n. 63 (Ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria) e l’art.5, comma 3, del D.M. 27.09.2007 stabiliscono debba essere affidato ad un dirigente della carriera dirigenziale penitenziaria “con incarico di livello superiore”, gli è valso un altro incarico amministrativo presso il Dipartimento degli Affari di Giustizia.  Ci auguriamo, perciò, che questo incarico di reggenza non sia per il magistrato individuato un’anticipata immissione nell’incarico di titolare dell’Ufficio e che, anche in considerazione che è già stato firmato dal Ministro della Giustizia il D.M. per il conferimento degli incarichi al personale della carriera dirigenziale penitenziaria, saranno attivate con tempestività le procedure per il conferimento dell’incarico di Direttore titolare a un dirigente penitenziario.  Nulla di personale, naturalmente, ma queste riflessioni erano assolutamente doverose per  chiarezza e per il dovuto rispetto che meritano dirigenti dello Stato ai quali la legge conferisce l’incarico di governare il sistema penitenziario. Opportune e doverose sono anche le seguenti ulteriori osservazioni.
Gli incarichi amministrativi a magistrati fuori ruolo dovrebbero essere l’eccezione e non la regola.  Presso il nostro Dipartimento, invece, l’eccezione sta diventando il conferimento degli incarichi di direzione ai dirigenti penitenziari che, in verità, sono la dirigenza appositamente creata dal legislatore per ricoprirli. La Direzione dell’Ufficio Studi ne è l’esempio, ma molti altri se ne potrebbero fare.   Solo per ragioni di eleganza vogliamo ricordare genericamente che sono 227 i  magistrati ordinari fuori ruolo “prestati” alla pubblica amministrazione e 19 i magistrati amministrativi (Tar e CdS) fuori ruolo, di cui 9 in ministeri (Resoc. Comm. I e II Camera, 15.03.2012).  E questo mentre la giustizia agonizza: i processi civili languono, i reati si prescrivono, i processi penali hanno una durata irragionevole, le persone imputate in stato di custodia cautelare in carcere sono quasi il 40 % (al 31.12.2012 erano 25.696 su 65.701, cioè il 39,11%), e l’Italia vanta il più alto numero di condanne inflitte dalla Corte di Strasburgo per  violazioni dell'articolo 6§1 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, divenute più frequenti dopo l'introduzione nell’art.111 della  Costituzione il principio della “ragionevole durata” del processo. Per queste ragioni ci auguriamo che  il Governo, in questo scorcio di fine incarico, non approvi, nell’ambito dell’oramai noto  decreto anticorruzione, eventuali norme che consentano ai  magistrati di ampliare il termine di dieci anni (prima era di cinque) fissato per la permanenza fuori ruolo.
Signor Capo del Dipartimento,
ci perdonerà, ma il Si.Di.pe. ritiene che i Dirigenti penitenziari siano figure idonee a ricoprire quegli incarichi di funzione per i quali è stata istituita,  con L. 27 luglio 2005, n. 154, la carriera dirigenziale penitenziaria, perché sicuramente  possono vantare specifica esperienza penitenziaria e approfondita conoscenza dell’Amministrazione penitenziaria, in tutte le sue articolazioni. Sarà gradito un cortese cenno di riscontro.
Cordialmente.

Il Segretario Nazionale
Rosario Tortorella

PRESIDENTE
Cinzia CALANDRINO
 
SEGRETARIO NAZIONALE VICARIO
Francesco D’ANSELMO 

SEGRETARIO NAZIONALE AGGIUNTO
Nicola PETRUZZELLI



 

 

 

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