>> indietro
COMUNICATO STAMPA - Prot. n.119/T/2013.40 del 20 aprile 2013 20/04/2013
Confermato Giorgio Napolitano al Quirinale: Il Presidente della Repubblica di tutti gli Italiani. Una speranza per l’Italia e per il sistema penitenziario. Gli Auguri del Si.Di.Pe. al Presidente.
Giorgio Napolitano, che dall’inizio si è dimostrato il Presidente della Repubblica di tutti gli Italiani, oggi è stato riconfermato al Quirinale.  Questa mattina al Presidente della Repubblica, a fronte della grave situazione venutasi a determinare col succedersi delle votazioni per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, era stato rivolto un caldo appello a riconsiderare in questo quadro le ragioni da lui più volte indicate di indisponibilità a una ricandidatura. Il Presidente aveva raccolto l’appello con queste parole di alta responsabilità ed equilibrio << Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta. Naturalmente nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell'elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità.>>.

Alla sesta votazione Giorgio Napolitano è stato confermato al Colle con 738 voti: la rielezione del Presidente Giorgio Napolitano non ha precedenti nella storia della Repubblica Italiana e il Si.Di.Pe. formula al rieletto Presidente i migliori auguri.
Il Si.Di.Pe. (sindacato che raccoglie il maggior numero di dirigenti penitenziari di diritto pubblico) ritiene che la conferma di Giorgio Napolitano al Quirinale sia non solo una speranza per l’Italia nel suo complesso ma anche per il sistema penitenziario, al quale egli ha dedicato durante il precedente settennato grande attenzione richiamando il governo ed il Parlamento a intervenire per risolvere l’emergenza penitenziaria.
Ricordiamo come, di recente, nel tradizionale discorso di fine anno, tra le tante questioni sociali e civili affrontate il Presidente Napolitano pubblica Napolitano aveva posto un accento particolarmente critico alla  situazione delle carceri, allorquando aveva dichiarato che "Più che mai dato persistente di inciviltà da sradicare in Italia rimane la realtà angosciosa delle carceri, essendo persino mancata l'adozione finale di una legge che avrebbe potuto almeno alleviarla".
Poi era seguita la pesante sentenza di condanna n.007 dell’08.01.2013, che la Corte di Giustizia Europea dei diritti dell’uomo (C.E.D.U.) ha irrogato all’Italia per la persistente violazione dell’art.3 della “Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali” che vieta trattamenti e pene inumani o degradanti. 
Recentissimamente, il 6 febbraio scorso, oramai a fine mandato, il Presidente Napolitano aveva visitato la Casa Circondariale di S.Vittore, compiendo un atto molto forte, da un punto di vista simbolico.
In quell’occasione Napolitano aveva detto: <>.
Il Si.Di.Pe. confida che il Presidente Napolitano, in questo suo nuovo mandato, riesca a scuotere la politica perché il sovraffollamento, le condizioni fatiscenti delle strutture, la spaventosa carenza di personale (a partire dai dirigenti penitenziari che sono insufficienti per dirigere le carceri italiane e gli uffici di esecuzione penale esterne) la grave carenza di mezzi e risorse che affligge le carceri italiane, sono problemi che impongono un intervento immediato e risoluto del Parlamento e del prossimo governo.
L’emergenza penitenziaria discende, infatti, da problemi strutturali che traggono origine da una cultura errata secondo la quale l’unica pena possibile ed adeguata per un fatto costituente reato sarebbe quella del carcere, da una ipertrofia del diritto penale, da un depotenziamento delle misure alternative, da un uso abnorme della custodia cautelare. 
Il Si.Di.Pe. ha articolato la sua proposta nell’oramai nota “Agenda per l’Emergenza penitenziaria”, rivolta alle forze politiche che sono state impegnate nella competizione elettorale: un’agenda di cose che, a prescindere da un provvedimento di clemenza, potrebbero essere realizzate a cura del nuovo Parlamento e del prossimo Governo per risolvere i gravi problemi penitenziari. 
<>, Fedor Dostoevskj; <>, Bertolt Brecht; <>, Voltaire. Sono queste le frasi che tre altissimi esponenti della storia del pensiero hanno espresso in epoche diverse e sono profondamente unite da una visione dell’uomo e del diritto che supera i confini del tempo. 
Il Si.Di.Pe. confida nel rieletto Presidente della Repubblica Napolitano perché le parole che egli ha pronunciato sulla necessità di superare il dramma delle carceri italiane guidino le forze politiche ed il nuovo Parlamento affinché, a partire dalle carceri, si possa ridare dignità e speranza all’Italia.
Vogliamo richiamare, allora, anche le frasi che tre altissimi esponenti della storia del pensiero hanno espresso in epoche diverse, frasi che sono profondamente unite da una visione dell’uomo e del diritto che supera i confini del tempo: <>, Fedor Dostoevskj; <>, Bertolt Brecht; <>, Voltaire. 
Al Presidente Giorgio Napolitano, in questo difficilissimo momento per il Paese, il Si.Di.Pe. formula i migliori auguri, nell’interesse supremo dell’Italia, e gli chiede ogni possibile intervento sul Parlamento e sul futuro governo affinché il carcere non faccia perdere la dignità e la speranza, tanto alle persone che esso custodisce quanto a tutti gli operatori penitenziari che, a partire dai dirigenti penitenziari, vivono il dramma, di vita i primi e professionale gli altri, di un’emergenza penitenziaria mai vista prima. 

Il Segretario Nazionale
Rosario Tortorella
 
PRESIDENTE
Cinzia CALANDRINO

SEGRETARIO NAZIONALE VICARIO
Francesco D’ANSELMO

SEGRETARIO NAZIONALE AGGIUNTO
Nicola PETRUZZELLI


 

 

 

Link utili

rassegna stampa su www.studiocataldi.it