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COMUNICATO - Prot. n.123/T/2013.44 del 12 maggio 2013 12/05/2013
Emergenza penitenziaria. Richiesta di incontro del Si.Di.Pe. al neo Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, per il personale della Carriera dirigenziale penitenziaria.
Il Si.Di.Pe. - sindacato che raccoglie il maggior numero dei dirigenti penitenziari di diritto -  ha inoltrato al neo Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, una lettera con la quale le ha rinnovato il proprio benvenuto al Ministero della Giustizia ed i migliori auguri di buon lavoro ed ha richiesto un incontro. Sono infatti molte le delicatissime questioni che il neo Guardasigilli dovrà affrontare in ragione del suo incarico e, tra queste, la gravissima situazione del sistema penitenziario, oramai certificata anche dalla recente sentenza di condanna, la n.007 dell’otto gennaio scorso, che la Corte di Giustizia Europea dei diritti dell’uomo ha irrogato all’Italia per la persistente violazione dell’art.3 della “Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali” .  In vero da anni il Si.Di.Pe. denuncia che l’emergenza penitenziaria discende da problemi strutturali che traggono origine dall’errata cultura secondo la quale il carcere è l’unica pena utile per un fatto costituente reato, da una ipertrofia del diritto penale, dal depotenziamento delle misure alternative, da un uso abnorme della custodia cautelare.  Sempre da anni il Si.Di.Pe. denuncia anche una eccessiva e crescente riduzione delle risorse, non solo finanziarie ma anche umane. Per quanto riguarda i dirigenti penitenziari a breve, tra le riduzioni di organico e la naturale diminuzione che discende dai progressivi collocamenti a riposo, senza che vi sia mai stato alcun ricambio (l’ultima immissione nel ruolo risale oramai a sedici anni or sono, cioè al 1997), il loro già scarso numero (circa 350)1 determinerà l’impossibilità gestionale delle carceri e degli uffici di esecuzione penale esterna  se non saranno trovati rimedi urgenti per procedere a nuovi concorsi.  Per questa ragione il Si.Di.Pe. ha molto apprezzato le parole del Ministro Cancellieri, quando lo scorso 30 aprile, ai giornalisti, prima dell'inizio del dibattito sulla fiducia al Senato,  ha dichiarato "Il tema del sovraffollamento delle carceri è una priorità che mi sta molto a cuore" , ed ancor più ha apprezzato che a distanza di sole 48 ore da quelle parole ha voluto, da neo ministro della Giustizia, deporre una corona di fiori presso la lapide in memoria dei Caduti dell’Amministrazione Penitenziaria nella sede del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria per poi visitare un istituto penitenziario, la casa circondariale di Roma Regina Coeli. La circostanza che il neo Guardasigilli abbia voluto cominciare dalle carceri, ricordando anzitutto i caduti dell’Amministrazione Penitenziaria, e il fatto che abbia voluto parlare con il personale del carcere ringraziandolo per il loro lavoro, che ha definito "uno dei più delicati e importanti del nostro Paese", sono episodi di grande valore simbolico che ci fanno confidare nella sua volontà di conoscere a fondo la realtà penitenziaria allo scopo di andare al cuore delle questioni, per un impegno serio e responsabile su un problema troppo a lungo non adeguatamente affrontato. Questi segni di sensibilità e attenzione del Ministro Annamaria Cancellieri ci spingono, allora, ad offrire il più ampio contributo di conoscenze in possesso della dirigenza penitenziaria di diritto pubblico (dirigenti di istituto penitenziario e di esecuzione penale esterna) perché è vero, come lei stessa ha detto, che  bisogna lavorare molto e tutti insieme per fare veramente qualcosa di utile e nell’amministrazione penitenziaria lavorano con grande dedizione persone straordinarie. E tra queste ci sono i dirigenti penitenziari, che ben conoscono la realtà dell’esecuzione penale poiché dirigono e gestiscono in prima persona la complessità delle carceri e degli uffici di esecuzione penale esterna, vivendone le gravi difficoltà. 
Come il neo Guardasigilli ha ricordato, l’Italia è la culla della civiltà giuridica e non dobbiamo tralasciare nessuno sforzo per dare dignità alle persone che espiano la loro pena affinché ne escano migliorate, ed i dirigenti penitenziari sono senz’altro i primi garanti della legalità nell’esecuzione penale e per questo profondono quotidianamente, pur tra mille difficoltà e scarsissime risorse, un impegno straordinario per tentare, con la collaborazione degli altri operatori penitenziari, di assicurare un sistema penitenziario che sia coerente con i principi internazionali e costituzionali di rispetto della dignità della persona detenuta e di realizzazione della finalità rieducativa della pena, in questo momento difficilissimo. Il Si.Di.Pe. confida, allora, che questo nuovo Ministro della Giustizia, che appena insediato ha sentito il bisogno e la sensibilità di esprimere il suo impegno per migliorare il lavoro del personale delle carceri, aiutandoli ad operare affinché i detenuti "possano uscire da questi luoghi di sofferenza persone migliori, come è giusto che sia e come questo Paese deve fare", voglia valorizzare e prestare la necessaria attenzione alla dirigenza penitenziaria di diritto pubblico, sino ad oggi troppo trascurata nonostante che su di essa gravi l'onere di gestire la grave emergenza penitenziaria e possa essere il vero volano per ogni effettivo cambiamento e miglioramento del sistema penitenziario. Vogliamo allora sperare che il personale della Carriera dirigenziale penitenziaria, che la L. 27 luglio 2005 n. 154 e il D.Lgs. 15 febbraio 2006 n. 63 hanno costruito sul modello della carriera prefettizia, potrà contare sull’impegno del Ministro Cancellieri affinché gli sia data dignità giuridica ed economica, partendo dall’attuazione dell'art. 28 del D.Lgs. n.63/2006 per la ricostruzione della carriera,  condizione indispensabile per definire una base di partenza per la stipula del primo contratto di categoria, del quale ancor oggi i dirigenti penitenziari sono privi nonostante siano trascorsi ben otto anni dalla legge di riforma istitutiva della carriera.

Il Segretario Nazionale
Rosario Tortorella

PRESIDENTE
Dott.ssa Cinzia CALANDRINO
 
SEGRETARIO NAZIONALE VICARIO
Dott. Francesco D’ANSELMO
 
SEGRETARIO NAZIONALE AGGIUNTO
Dott. Nicola PETRUZZELLI


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1 Come il D.A.P. ha reso noto alle organizzazioni sindacali, con la nota GDAP-0209573-2012 del  31.05.2012: n.25 dirigenti generali; n.330 dirigenti penitenziari del ruolo di istituto penitenziario, n.36 dirigenti penitenziari del ruolo di esecuzione penale esterna, n.1 dirigente penitenziario del ruolo medico (in attesa di passaggio della sanità penitenziaria della regione Sicilia al SSN ex  art.8 del D.P.C.M. 01.04.2008


 

 

 

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