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COMUNICATO STAMPA Prot. n.165/T/2013.86 del 01 novembre 2013 01/11/2013
Il Si.Di.Pe. scrive ai Presidenti delle Commissioni Giustizia della Camera del Senato e chiede il loro intervento per impedire la riduzione dei Dirigenti penitenziari.
Il Si.Di.Pe. – sindacato che raccoglie il maggior numero dei dirigenti penitenziari di diritto pubblico-  ha scritto oggi ai Presidenti delle Commissioni Giustizia della Camera dei Deputati. Donatella Ferranti, e del Senato della Repubblica, Senatore Nitto Francesco Palma, per chiedere il loro intervento, affinché sia evitata l’assurdità di una riduzione dei dirigenti penitenziari, dopo che l’attuale Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri,  il 17 ottobre scorso, in  occasione del suo intervento in Commissione Giustizia della Camera, nel riferire in ordine alla grave situazione penitenziaria ed alla complessità del sistema penitenziario, ha paventato la “possibile applicazione di ulteriori tagli a seguito della spending review” nei confronti della dirigenza penitenziaria, nonostante le rassicurazioni del precedente governo, e specificamente dell’allora Ministro della Giustizia Paola Severino. Ai Presidenti delle Commissioni Giustizia il Si.Di.Pe. ha rappresentato che una tale eventualità preoccupa e sconcerta, perché la situazione delle carceri è drammatica  ed una riduzione dei dirigenti penitenziari si pone in contraddizione non solo con le dichiarazioni politiche di grande attenzione sin qui pervenute nei confronti del sistema penitenziario, ma anche con le necessità obbiettive che discendono tanto dall’apertura di nuove carceri e di nuovi padiglioni detentivi, attraverso il cd. “Piano Carceri”, quanto dalla circostanza che sono in corso di esame progetti di riforma destinati ad aumentare anche il ricorso alle misure alternative (in data 09.10.2013 la Commissione Giustizia del Senato, in sede referente,  ha approvato in via definitiva il Disegno di legge n.925 contenente “Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili”, già approvato dalla Camera dei deputati). Purtroppo, però, in assenza di dirigenti penitenziari, nel cui ruolo l’ultima immissione risale al lontano 1997 ed i cui pensionamenti non trovano rimpiazzo, si determinerà l’impossibilità di garantire la copertura delle sedi penitenziarie e l’attuazione delle misure alternative. Il Si.Di.Pe. ha già scritto il 25 ottobre scorso al Guardasigilli Cancellieri chiedendo di impedire che  sia compiuta un’assurdità pericolosissima per il sistema penitenziario del nostro  Paese,  già al collasso. Il ruolo della dirigenza penitenziaria è, infatti, essenziale poiché ad essa è demandato per legge il compito di assicurare il governo del sistema dell’esecuzione penale. Difatti la riduzione ulteriore dei dirigenti penitenziari finirebbe con il privare ulteriormente molte carceri del suo direttore in sede, situazione questa gravissima perché il direttore è il primo garante dei principi di legalità nell’esecuzione penale, essendo armonizzatore delle esigenze di sicurezza e trattamentali, in quanto responsabile dell’ordine e della sicurezza penitenziaria ma anche del trattamento rieducativo delle persone detenute. Poiché la questione è di estrema delicatezza e  rischia di dare il colpo finale alle carceri italiane, il Si.Di.Pe. ha fatto appello alla sensibilità dei Presidenti delle Commissioni Giustizia della Camera e del Senato chiedendo loro di valutare ogni più utile iniziativa per impedire un’assurdità che porterà il sistema penitenziario all’assoluta impossibilità di assicurare il proprio mandato istituzionale di garanzia della sicurezza dei cittadini e di recupero della persone detenute, nel rispetto dei principi fissati dalla Costituzione dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali.

Il Segretario Nazionale
Rosario Tortorella



 

 

 

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