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MOBILITA' 16/09/2008
U R G E N T E
Racc. AR - Prot. n. 12DAP-2008 mob
Trieste 16 settembre 2008
Al Capo del DAP
dr. Franco IONTA
R O M A
E, p.c.:
Al Sig.Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino ALFANO
Al Direttore Generale del
Personale e della Formazione
dr. Massimo DE PASCALIS
DAP
R O M A
     





Oggetto: procedure di mobilità provvisoria dei dirigenti penitenziari.

 


Si prega, cortesemente, la S.V. di disporre che venga reso noto, alla dirigenza penitenziaria di diritto pubblico, che nessun accordo con le OO.SS., rappresentative della stessa, è stato siglato in materia di attribuzione di specifici punteggi, ai fini della redazione delle graduatorie per la mobilità a domanda dei dirigenti penitenziari, e che i parametri numerici utilizzati sono stati decisi, esclusivamente, ed in modo unilaterale, dalla medesima amministrazione penitenziaria la quale non ha, nel caso in specie, ritenuto di parteciparli, attraverso il necessario confronto, al fine di dare vita ad un percorso condiviso, alle OO.SS.
Con l'accordo siglato il 9 aprile scorso, infatti, con il quale si cercava di avviare un percorso di trasparenza nella gestione del personale dirigente, venivano individuate delle “griglie” che proponevano criteri orientati a valorizzare i principi generali stabiliti dall'art. 10 del D.lgs. n. 63/2006.
Tali criteri, evidentemente, avrebbero dovuto essere poi riempiti di contenuti numerici a seguito di un ulteriore confronto con le OO.SS., non essendo, come si comprenderà, indifferente la “caratura” degli stessi nello stilare le relative graduatorie, onde evitare palesi ingiustizie nella valutazione delle istanze.
Inoltre, più volte, chiaramente si era accennato che, nell'elenco delle sedi disponibili, ne mancavano diverse, in particolar modo quelle riferite, ad esempio, a taluni istituti che si trovavano al 2° livello, e che risultavano prive di dirigente penitenziario aggiunto, per cui dovevano essere considerate sedi vacanti da inserire nell'interpello.
Invece tutto ciò non avveniva e, cosa ancora più grave, si informavano le OO.SS., a cosa già unilateralmente decisa, con modalità tali che qualunque dirigente penitenziario che avesse letto la nota dell’amm.ne del 16 luglio sc. (prot. GDAP-0245541-2008 – oggetto: mobilità provvisoria dirigenti penitenziari, dell'ufficio del Capo del DAP – Ufficio per le Relazioni Sindacali e per le Relazioni con il Pubblico) sarebbe stato indotto a ritenere che i punteggi, così come erano stati individuati, risultassero concordati con le OO.SS. le quali, al contrario, non ne erano responsabili in alcun modo.
Non solo, ma in un secondo momento, di fronte ad osservazioni e/o lamentele pervenute da quei dirigenti penitenziari che avevano presentato le proprie istanze, veniva comunicato, dalla direzione generale del Personale, in data 30 luglio, che era stata costituita “apposita commissione” per le valutazioni delle osservazioni (rectius lamentele...) e per l'eventuale riesame dei relativi punteggi: ancora una volta, senza alcun coinvolgimento delle OO.SS., si continuava a non far conoscere la metodologia che sarebbe stata seguita, quali fossero le procedure di garanzia e trasparenza, in che modo si sarebbe assicurata la pubblicità degli atti, etc. etc.
Si fa notare che tutto ciò avveniva nel mezzo del periodo estivo, quando il nuovo Governo muoveva i suoi iniziali, per quanto decisi, passi nell'ottica del cambiamento.
E’ appena il caso di sottolineare la singolarità di una procedura in cui il DAP, in assoluta autonomia e solitudine, decide dei criteri per la redazione delle graduatorie e, contestualmente, autoreferenziandosi, opera da se il controllo sulla correttezza del procedimento da esso stesso deciso, voluto, attuato.
Si comprenderà, pertanto, come questa O.S. non solo non si senta in alcun modo vincolata alla decisione, unilaterale, assunta dall'amm.ne, ma sia disponibile a confortare l'azione e la protesta di quanti, dirigenti penitenziari, si siano sentiti ancora una volta defraudati dal diritto alla trasparenza nei procedimenti amministrativi che li riguardino.
Convinti che tanto non sia stato chiaramente rappresentato al nuovo capo del DAP e finanche al Ministro, i quali non comprenderebbero, altrimenti, il motivo delle doglianze e del malumore che sta serpeggiando in queste ore tra moltissimi dirigenti, numerosi dei quali sentitisi aggirati dalle procedure precedentemente descritte, in un momento in cui, tra l’altro, “scoppiano” le carceri per l'alto numero dei detenuti che accolgono, si prega di voler sospendere la singolare procedure finora seguita, anche ai fini dell'autotutela dell'amm.ne. onde evitare l'avvio di un probabile contenzioso nelle competenti sedi giudiziarie, oltre che una immeritata attribuzione di responsabilità verso l'organo politico il quale, verosimilmente, era all’oscuro di tali sconcertanti dinamiche.


Con sincera cordialità,

Il Segretario Nazionale
Dr. Enrico SBRIGLIA

 

 

 

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rassegna stampa su www.studiocataldi.it