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COMUNICATO SINDACALE | 29/07/2008 |
AUGURI DI BUON LAVORO AL NUOVO CAPO DEL DAP FRANCO IONTA |
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Benvenuto in questa grande, impegnata, comunità dalle molteplici professionalità; benvenuto perché le questioni da risolvere sono molte e, spesso, non sono state affrontate nel modo giusto. Benvenuto perché su di Lei ha puntato il Governo e su di Lei dovremo contare, per recuperare una immagine dell’amministrazione penitenziaria che sia di credibilità e di reale capacità ed efficienza, in grado di offrire al cittadino le certezze che chiede.
Il nostro sindacato rappresenta esclusivamente il ruolo dirigenziale cui la legge attribuisce la responsabilità dell’ordine e della sicurezza delle carceri, ma soprattutto il compito di elaborare, in un’ottica manageriale, le strategie di gestione degli istituti e dei servizi penitenziari, nel rispetto del dettato costituzionale del recupero delle persone detenute, all'interno di una cornice attenta ai diritti umani.
Per tali fini impegniamo, senza soluzioni di sorta, le nostre capacità professionali, culturali, le attitudini personali e la sensibilità che ci hanno convinto a preferire un lavoro che è testimonianza di impegno sociale, e tanto nonostante tutto, nonostante la crescita della popolazione detenuta, nonostante l’ondivaga produzione normativa ordinaria, le scarse risorse che vengono destinate alla periferia, e la non rara avversione rivoltaci da quanti non gradiscano le nostre funzioni di vigilanza, di governo e di garanzia che siamo tenuti ad esercitare, preferendosi, da parte di non pochi, un carcere dove “le regole” siano rivolte solo ai detenuti.
Saremmo ipocriti se Le nascondessimo la nostra legittima aspirazione di vedere in futuro, quando ne matureranno le condizioni, a capo del DAP, un nostro collega dirigente penitenziario, e tanto perché crediamo nella specificità della nostra missione istituzionale, oltre che nel valore aggiunto della l’effettiva esperienza penitenziaria, maturata nella difficile trincea delle carceri, con la sua mutevole quotidianità, e sul territorio.
Ciononostante non Le faremo mancare la nostra più leale e concreta collaborazione, perché siamo da sempre tesi a servire le istituzione e non a servirci delle stesse.
Saremo quindi con Lei nel doveroso obiettivo di riconsegnare ai cittadini un sistema dell'organizzazione penitenziaria efficiente, il quale dovrà avere come punto di forza una nuova stagione di reale e leale confronto con la dirigenza penitenziaria di diritto pubblico.
I Dirigenti Penitenziari di diritto pubblico non hanno dubbi nel privilegiare il bene della Sicurezza e l'agire legale e responsabile, e sapranno starLe vicini, aiutandoLa, mostrandoLe che sono in grado, ancor più ove l'esempio venga dall'alto, di opporsi al circolo degli interessi consociativi, pure ove essi corrispondano a grandi numeri, in quanto non è scontato che la quantità equivalga a sostanza di contenuti.
Il precedente Governo Berlusconi, con la sua maggioranza, ha tracciato, con chiarezza, il percorso da seguire nella sostanziale riforma dell’amministrazione, attraverso la Legge Meduri, la quale prevede la massima tesaurizzazione, ed il relativo accorpamento, delle “risorse interne dirigenziali di diritto pubblico”, costituite dai direttori penitenziari, il cui status dovrà essere perfezionato con somma urgenza.
Ciò detto, rimanendo in attesa di poterLa incontrare al più presto, Le rinnoviamo, sinceramente, gli auguri di ben venuto e buon lavoro. |
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Il Segretario Nazionale | |
Dr. Enrico SBRIGLIA | |