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COMUNICATO - RINNOVO A NOVEMBRE DELLE R.S.U. 18/10/2004
Nel mese di novembre vi sarà il rinnovo delle RSU; seppure abbiamo ragionevoli motivi per poter sostenere che, in tempi veloci, realizzeremo la nostra piccola grande riforma, attraverso la conversione in legge del DDL 5141 – c.d. “MEDURI” sulla dirigenza penitenziaria – con la quale potrà darsi avvio ad una nuova stagione d’impegno e di attenzione del legislatore e dell’esecutivo sul fronte caldo delle carceri, le quali – se ancora non sono implose, con le loro mille contraddizioni e nonsense, lo devono proprio grazie alla paziente, costante azione di mediazione, regia, governo dei direttori penitenziari d’istituto ed all’importante lavoro che i colleghi direttori penitenziari dei CSSA continuano a svolgere consentendo, grazie al loro impegno, di decongestionare il numero di detenuti attraverso la gestione delle persone condannate che rientrano nella c.d. “area penale esterna”; dobbiamo tutti noi ricordarci che, fino ad approvazione della legge precitata, continueremo ad essere “ministeriali”, talché risultiamo destinatari delle norme e dei contratti relativi al predetto status giuridico.
Di fronte a noi, quindi, l’esigenza di due diversi piani d’azione e due distinte, ma non per questo incompatibili, strategie:
1. dobbiamo sostenere, con forza, quali lavoratori “ministeriali”, l’organizzazione sindacale alla quale siamo affiliati, quindi il nostro consenso deve necessariamente e razionalmente muoversi verso la CISL-fps;
2. dobbiamo continuare a fare “rete”, intensificando i contatti con il mondo politico, con l’informazione e con le istituzioni, perché si approdi, prestissimo, alla trasformazione in legge della MEDURI.
E’ pur vero che come capi d’istituto, degli O.P.G., come direttori dei centri, come responsabili a vari e diversi livelli, regionali e centrali, preferiremmo non esporci a malevoli critiche, probabilmente feroci, di schieramento e/o empatia che si voglia verso una O.S., ma se tale esigenza non è stata percepita e valutata da quanti, nel 1997, con atto brutale ed unilaterale, ci strapparono quella modesta e ragionevole specialità, celebrata dall’ucciso art. 40 della Legge 395/90, schiacciandoci – di conseguenza – all’interno dell’indistinto universo del “comparto ministeri”, perché mai, all’atto in cui vanno rinnovate le RSU, dovremmo essere più “realisti del Re” e non supportare, con il voto, chi lotta anche per NOI ?Non è nascondendo le contraddizioni che esse trovino equilibrata e rapida soluzione, anzi, con la “Meduri” abbiamo dimostrato che vogliamo risolverle.
Pertanto trovo corretto, doveroso e perfettamente in linea con le politiche sindacali di protezione, rivendicazione e miglioramento della situazione dei direttori, esprimere l’intenzione di voto nella consultazione per le RSU verso la CISL la quale, senza mostrare acredine, diffidenza, indifferenza verso le nostre problematiche, ha messo a disposizione del SIDIPE il proprio know-how sindacale, la rete di esperienze e sensibilità, di conoscenze e di gestione delle problematiche sindacali, per favorire e confortare, anche da quell’osservatorio-laboratorio di lotte sindacali e di proposte, l’obiettivo del miglioramento della condizione di lavoratore penitenziario, ponendo, tra l’altro, in essere tutte le più opportune iniziative perché si addivenga al più presto alla giusta definizione della nostra situazione di lavoratori-funzionari, maltrattati e bistrattati da quanti, in passato, anche con la complicità di chi quanti ritenevano di “avere già avuto”, tra il piatto dell’ideologia ad ogni costo e quello che considerarva i diritti dei lavoratori DIRETTORI PENITENZIARI D’ISTITUTO E DI CENTRO, senza indugio sacrificarono, rovesciandolo, il secondo, come ben sapete guardando i nostri stipendi la nostra situazione di responsabili delle strutture nelle quali operiamo.
Va detto, però, che anche da altre sigle confederali sono giunti incoraggianti messaggi di dialogo e di attenzione, ed anche da appartenenti ad altre categorie professionali di nuova istituzione, perché, insieme con loro, anche noi siamo convinti che la questione dei direttori penitenziari, di centro e di istituto, non sia altro che un piccolo, seppure fondamentale tassello per un processo di riforma e di riformulazione di competenze, riconoscimenti e rivisitazioni dell’intero complesso delle importanti professionalità presenti nel mondo degli operatori penitenziari.
Talchè in tutte le sedi cercheremo la leale collaborazione e offriremo il doveroso e incondizionato dialogo con “i costruttori di pace”, ma l’affiliazione l’abbiamo fatta con la CISL, e quindi dobbiamo essere coerenti, come sempre.
Anzi, ove vi fossero colleghi che intendessero presentarsi alle elezioni delle RSU nelle liste della CISL, avranno facoltà di farlo senza temere di non essere, in tal senso, confortati dalla segreteria nazionale.
Nel contempo, siamo convinti che la CISL-fps sensibilizzerà i direttori penitenziari di centro e d’istituto che non fossero ancora iscritti al SIDIPE-aff. CISL-fps, di farlo, subito, affinchè – una volta approdata certamente la MEDURI – la categoria non sia colta “impreparata” e risulti univoca e chiara la definizione della rappresentatività, e relativa forza contrattuale, delle componenti sindacali sul futuro e diverso tavolo del confronto con la parte pubblica.Vi invito ad avere fiducia.
Chi avesse da chiedermi o suggerirmi qualcosa, oppure anche lamentare quanto ritenga, potrà sempre contattarmi all’indirizzo di posta elettronica: segnazionale.sidipe@libero.it
Vostro.
Il Segretario Nazionale
Dr. Enrico SBRIGLIA

 

 

 

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