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Lettera Pres. IONTA - finale 2009 01/05/2009
Prot. N. 20CDPMINSTRAO  
 

Trieste,  1 maggio 2009

 

   
Al Pres. Franco IONTA                                                  
Capo del DAP
R O M A
 
E, p.c.:
Al Ministro Angelino ALFANO
Ministero della Giustizia
R O M A
     

 

Oggetto: Richiesta di una urgente convocazione.

 

Nel prendere atto della circolare n.GDAP–0104771-2009 del 20/03/2009, con la quale si richiama per il personale della dirigenza penitenziaria di diritto pubblico, al momento equiparato ai corrispondenti gradi della polizia di stato, la normativa “generalistica” in materia di  rilevazione automatica dell’orario di lavoro, si coglie l'occasione per chiederLe un urgente incontro, pure allo scopo di affrontare, sollecitamente, l’ulteriore, attinente al trattamento economico, provvisorio,  riservato ai dirigenti “MEDURI”.
Sorprende, infatti, che sullo straordinario l’amm.ne decida unilateralmente, dimenticando che si tratta di una materia tipicamente riservata alla contrattazione (Cfr. art. 22 n. 1 lettera a) del decreto Legislativo n. 63/2006), e nel contempo rimanga apparentemente indifferente su quella, molto più importante e decisiva, riguardante il complessivo trattamento economico.
La circostanza che si sia in assenza di contratto, e non per disinteresse dei dirigenti penitenziari e/o delle loro OO.SS., non giustifica l'adozione unilaterale di provvedimenti.
I Colleghi Dirigenti, per il vero, attendevano un diverso atteggiamento da parte dell’Amm.ne la quale, pur nelle more della stipula del 1° contratto di diritto pubblico, è tenuta a conformarsi ai principi della contrattazione e delle relazioni industriali, provando, in tal modo, l’effettiva volontà di aderirvi.
I principi generali riconosciuti dal nostro ordinamento in materia di diritti sindacali e che costituiscono l’incipit di ogni contrattazione, pure nell’ambito del pubblico impiego, ancorché di diritto pubblico, non possono legittimare “fughe” verso un passato remoto, in cui si aveva la presunzione di poter fare a meno del confronto con i rappresentanti dei lavoratori.
Proprio perché siamo convinti che l’attuale Governo ed il Ministro pro-tempore non siano ascritti al “Partito degli Oscurantisti”, rimaniamo basiti da simili iniziative, le quali hanno il pregio di demotivare i dirigenti penitenziari, proprio nel momento in cui si prefigura un crescendo di difficoltà e problematicità nel mondo delle carceri e dell’esecuzione penale latu senso, comprensiva di quella esterna e della giustizia minorile.
Converrà, inoltre, che è singolare che si chieda ai “soli” dirigenti penitenziari di diritto pubblico di “timbrare” il cartellino, dimenticando che la maggior parte di loro opera all’interno di strutture che si presume essere controllate, oppure che spesso, per garantire il regolare funzionamento di un numero maggiore di sedi, sono costretti a percorrere, viaggiando, anche significative distanze (si pensi alla regione Sardegna...).
Inoltre i dirigenti penitenziari d'istituto e di uepe hanno tutto l’interesse istituzionale ad assicurare la più ampia, necessaria, presenza nelle “città-carceri” e nei diversi uffici territoriali, provveditoriali e della Formazione, e del DAP, se non altro allo scopo di compensare le manifeste difficoltà “del sistema”, onde evitarne il rovinoso collasso: eppure, nonostante ciò, a molti degli stessi non è stato ancora corrisposto il saldo dello straordinario effettuato nel 2008 !
La sensazione è che si voglia aggiungere al danno la beffa.
Infine i Dirigenti Penitenziari non “operano” soltanto quando stanno sul luogo di lavoro, ma pure quando si relazionano con i soggetti del territorio e quando interloquiscono con i diversi uffici, penitenziari o meno, oppure con le altre autorità giurisdizionali e di  pubblica sicurezza.        Disponibili in ogni momento della loro interminabile giornata, sono usi, come  i magistrati, a portarsi il lavoro amm.vo a casa, anche nei fine settimana e durante le ferie.
Per premio, invece, vedono sistematicamente violata la norma che prevede per essi un trattamento economico non inferiore a quello dei dirigenti amministrativi contrattualizzati (Cfr. Art. 1, lett. D) della Legge n. 154/2005).
Soffermandoci ancora sulla retribuzione dello straordinario, è incomprensibile che, non si tenga conto per i Dirigenti Penitenziari di diritto pubblico della medesima logica che presiede la materia dello straordinario applicata ai pari grado della polizia di stato, in particolar modo per quanto attenga  l’istituto dello “straordinario emergente”,  con il quale si prevede che i funzionari in parola, in situazioni contingenti e che debbano essere comunque affrontate, prolunghino l’orario di lavoro, così come se consenta  l’autocertificazione.
E’ disarmante che il DAP non sia stato in grado di includere all’interno del capitolo di spesa n. 1620 pag. 1, che attiene lo straordinario della Polizia Penitenziaria, in un’ottica di consimilarità e finalità di funzioni istituzionali, quello dei dirigenti penitenziari, i quali sono responsabili dell'ordine e della sicurezza degli istituti e concorrono comunque, pure ove impegnati in altri uffici, a realizzare il bene “SICUREZZA”, prevedendone il regolare pagamento mensile, piuttosto che utilizzare il cap. 1609, pg. 4, che riguarda il personale del comparto ministeri.
            Inoltre analogo trattamento dovrebbe essere riservato anche ai colleghi, direttori reggenti UEPE ed quanti svolgano, in ogni caso, la funzione di direttore d’istituto penitenziario.
Ancora una volta, perciò, si è costretti a registrare il solco tra quanti operano, soprattutto in periferia, in contesti sempre più difficili e in posizione di diretta e immediata responsabilità, e quanti, invece di sostenerne l’azione, trattano la funzione dei dirigenti penitenziari alla stessa stregua di un lavoro impiegatizio, arrecando un danno non lieve alla credibilità del sistema dell’esecuzione penale.
Davvero ci spiace, seppure tanti segnali prefiguravano simili scenari.
In attesa dell’urgente incontro richiesto, porgiamo distinti saluti.

 

Il Segretario Nazionale
Dr. Enrico SBRIGLIA

 

Il Presidente:dr. Orazio FARAMO

 

Il DIRETTIVO: dr.ssa Laura BRANCATO,  dr.ssa Cinzia CALANDRINO, Dr.ssa Mariantonietta CERBO, dr.ssa Silvia DELLA BRANCA,  dr.ssa Antonietta PEDRINAZZI, dr. Francesco D’ANSELMO, dr. Francesco DELL’AIRA, dr. Nicola PETRUZZELLI, dr. Salvatore PIRRUCCIO,  dr. Rosario TORTORELLA.


 

 

 

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